venerdì, Aprile 18, 2025

VW T3 Bulli: quella Corvette nascosta in un van

La quintessenza del tuning è quella di montare un motore più potente in un veicolo malmesso. Per il VW T3 “Bulli”, vero e proprio simbolo della Germania a quattro ruote, l’elaborazione tipica è quella con motori Porsche, ma c’è qualcuno che ha voluto aggiungere un propulsore Corvette. Si tratta di Peter Weiß, il quale ha presentato la sua creatura dal cuore americano nel corso del “Tuning Trophy Germany”, trasmissione TV che organizza un concorso per le migliori elaborazioni. La puntata andrà in onda lunedì prossimo, il 27 settembre, sulla versione teutonica di DMAX.

Com’è fatto il VW T3 Corvette?

Dall’esterno sembra che Weiß non abbia toccato nulla del Bulli. E invece, sotto la patina arrugginita di questo T3 del 1988 cassonato c’è un lavoro durato un intero inverno. Meccanicamente, sotto il cofano posteriore il motore originale è sparito. Il piccolo turbodiesel da 70 CV non lascia il posto al solito propulsore Porsche o Subaru boxer, bensì ad uno Chevrolet LS3. Si tratta dello stesso motore della Corvette di sesta generazione, un V8 aspirato di 6.2 litri, ad aste e bilancieri. Rispetto alla posizione originale, l’unità è stata avanzata, in modo tale da avere un bilanciamento dei pesi migliore (la distribuzione è al 50% su entrambi gli assi). La potenza è di ben 437 CV. La cavalleria è scaricata su un cambio manuale a cinque rapporti, di origine BMW Serie 5 E60, e su un differenziale mutuato da una Volkswagen Touareg V10 TDI. Il doppio terminale di scarico è “fatto in casa” dallo stesso Weiß.

Rozzo fuori e racing dentro

Il pacchetto sospensioni è adeguato alla maggiore potenza che il V8 LS3 ora esprime. Molle e ammortizzatori sono ribassati e adattati al veicolo. La K&W si è occupata della messa a punto delle sospensioni e anche del telaio, con roll bar e strutture di rinforzo sul lato motore e nell’abitacolo. Il cockpit presenta due sedili da corsa Sparco, con cinture di sicurezza racing, ed un volante di una Golf GTi prima serie. Curiosa la scelta di mantenere il quadro strumenti originale, che a onor del vero ci sta a pennello su questo T3. Ma il lavoro più incredibile è quello sulla carrozzeria: al posto di una verniciatura completa, magari di un colore acceso, Weiß ha preferito lasciare la patina originale. È il classico stile “Rat Rod”, nel quale un veicolo dall’apparenza derelitto nasconde prestazioni e tecnologie moderne. Basterà questo per vincere il Tuning Trophy Germany? Lo scopriremo (anzi, lo scopriranno, noi il programma non lo vediamo) lunedì prossimo.


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Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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