giovedì, Aprile 17, 2025

Voto USA 2020: ultime tappe per confermare Biden

Il 3 gennaio il nuovo Congresso presterà giuramento. Il 6 gennaio il Congresso si riunirà per contare i voti del Collegio Elettorale e confermare la vittoria del presidente eletto Joe Biden. Ma sarà tutto così facile? Il voto USA 2020 è stato il più contestato della storia e si potrebbe arrivare al 20 gennaio senza sapere ancora chi presterà giuramento.  

Voto USA 2020: cosa succederà adesso?

Il 20 gennaio a mezzogiorno il presidente eletto presterà giuramento. Gli elettori hanno votato. Gli Stati hanno contato i voti e il Collegio Elettorale ha reso ufficiale la vittoria del presidente eletto Joe Biden. Il 6 gennaio il Congresso si riunirà per contare il voto del Collegio Elettorale e certificare definitivamente la vittoria di Biden. Di solito si tratta di una cerimonia formale, tuttavia quest’anno molti repubblicani hanno deciso di opporsi al conteggio dei voti elettorali rischiano così di non sapere fino al 20 gennaio chi giurerà davanti al Capitol Hill. Trump continua con le sue ripetute accuse infondate di frode e i legislatori repubblicani sembrano assecondarlo, mettendo a rischio l’intero sistema democratico americano.  

A presiedere il conteggio dei voti elettorali ci sarà il fedele “lacchè” di Trump, Mike Pence, che qualora il Congresso rimanesse in stallo, il 20 gennaio dovrebbe procedere alla proclamazione del nuovo presidente. Quindi dovrà scegliere se ascoltare il popolo americano ed eleggere Biden oppure ascoltare i trumpiani e le loro teorie di complotto ed eleggere Trump.   

Voto USA 2020: le tappe da oggi al 20 gennaio

Oggi, 3 gennaio, il nuovo Congresso presterà giuramento. I membri della Camera e i nuovi membri del Senato presteranno giuramento a mezzogiorno. Questo segnerà l’inizio ufficiale dei lavori del 117° Congresso. Tuttavia, i due seggi del Senato della Georgia resteranno vacanti fino a dopo il ballottaggio del 5 gennaio. 

6 gennaio: il Congresso si riunisce

Il 6 gennaio verranno contati i voti elettorali al Congresso. I membri della Camera e del Senato si incontreranno a Capitol Hill. Il presidente del Senato, che è il vicepresidente Mike Pence, presiederà la sessione e le votazioni elettorali verranno lette e contate in ordine alfabetico da due persone nominate ciascuno dalla Camera e dal Senato. Una volta letti tutti i voti Pence annuncerà i risultati e le obiezioni. Qualora ci dovessero essere obiezioni la Camera e il Senato si riuniranno separatamente per decidere come contare i voti contestati. Ci sono 538 voti elettorali – uno per ogni membro del Congresso e senatore più tre per Washington, DC. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza di 270, allora i 435 membri della Camera avranno il compito di decidere le elezioni.

Ogni Stato ottiene un voto. Quindi, mentre ci sono più democratici alla Camera, i repubblicani, al momento, controllano più delegazioni statali, quindi è possibile che la Camera scelga Donald Trump anche se c’è una maggioranza democratica. La Camera ha tempo fino a mezzogiorno del 20 gennaio per scegliere il presidente. Se la Camera non riuscirà mettersi d’accordo allora il vicepresidente Pence deciderà chi sarà il prossimo presidente.

20 gennaio: inaugurazione

Il 20 gennaio ci sarà l’inaugurazione. Il nuovo Presidente presta giuramento a mezzogiorno. Se il presidente eletto muore tra il giorno delle elezioni e l’inaugurazione, il vicepresidente eletto presta giuramento e diventa Presidente. In un’elezione contestata, se la Camera non ha scelto un Presidente ma il Senato ha scelto un vicepresidente, il vicepresidente eletto diventa Presidente ad interim fino a quando la Camera non fa una scelta.


Senatori repubblicani: contro i risultati del Collegio Elettorale

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