venerdì, Aprile 18, 2025

VLAD ȚEPES : IL VAMPIRO DELLA VALACCHIA

Da Dracula ai vampiri.

Vlad III di Valacchia o meglio conosciuto come Dracula nacque in Transilvania nel 1431, figlio di Vlad II Dracul principe della Valacchia parte meriodionale dell’attuale Romania e Cavaliere appartenente all’ordine del Drago istituito dall’ imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Sigismondo di Lussemburgo, (1419-1433).

L’ordine del Drago prevedeva la distruzione degli hussiti movimento cristiano riformatore precursore della riforma protestante che secondo l’impero di allora esclusivamente cattolico e in parte ortodosso era considerato eretico, ma non solo, lo stesso ordine era stato creato anche per contenere l’impero ottomano di matrice islamica.

Questi erano gli obbiettivi e  i programmi che prevedeva l’ordine il quale con tale superbia possa aver influito sull’educazione di Vlad III dai primi anni di età fino alla tenuta in ostaggio in età adolescenziale.

La tenuta in ostaggio per la quale  fu coinvolto Vlad III  era stata negoziata dal padre una volta ritornato al trono della Valacchia nel 1444 con l’allora sultano ottomano Murad II.

  La negoziazione formulò un trattato che prevedeva accordi economici, territoriali, e tributi ricorrenti all’impero turco non che  la tenuta in ostaggio dei  due figli del sovrano della Valacchia tra cui Vlad, per assicurarsi il mantenimento della lealtà dovuta e il rispetto degli accordi.

La vita impostagli alla corte islamica – ottomana era differente a quella vissuta nel Sacro Romano Impero Germanico, nel primo luogo al sultano veniva  attribuito  il potere sulla decisione del  destino dei suoi uomini anche della più alte cariche dignitarie  in ambito politico, etico, economico e sociale e quindi per questo poteva direttamente destituire, punire, condannare a sua discrezione e giudizio, oltre che essere venerato e servito come una vera e propria divinità, nel secondo luogo l’impero Germanico  era prevalentemente formato da regni e rispettivi feudi assegnati, con politiche interne e posizioni autonome entro le norme economiche – monetarie che avevano il compito di gestire i vari signori assegnatari,  dove d’altronde vigeva l’etica della religione cristiana di allora.

Anche questa osservazione fa molto pensare a quella che fu la costruzione della personalità di Vlad III, in quanto si nota come il personaggio sia cresciuto   tra l’altro anche con un esempio e un’idea  di un’ alta autorità considerata suprema e divina e nello stesso tempo dotata di  azioni superbe.

Il suo ritorno nel 1448 in Valacchia coincide con uno dei suoi regni più longevi (1456 -1462) alla quale si denotano in base alle cronache del tempo le sue campagne che alcuni studiosi definiscono del terrore e quelle del Danubio.

 
Le campagne di Vlad Țepeș  in romeno L’impalatore  erano mirate a conservare il fanatismo del grande sovrano temuto e rispettato ma anche alla conservazione del potere oltre che alla vendetta a chi ritenesse infedele senza nessuna esclusione di rango, appartenenza, età , sesso, e religione.

Le sue strategie del terrore descritte da alcune cronache delineano la provenienza viscerale di quest’ultime da parte del personaggio.

Uno stratega del terrore dunque in quanto tanti aspetti di queste strategie e tranelli posti ai malcapitati lasciavano un messaggio macabro e agghiacciante per chiunque avrebbe provato a contrastare i suoi piani di potere e di controllo del territorio e del trono.

Non ha caso, il romanziere Bram Stoker estrapolò parte della personalità di 
Vlad Țepeș per la realizzazione del suo romanzo prendendo nota anche dai vari supplizzi compiuti storicamente , dove d’altronde si presume che lo scrittore tramite i suoi studi abbia anche individuato una presunta discendenza del personaggio con il  popolo degli Unni di Attila.


Il protagonista del Dracula di Bram Stoker prenderebbe quindi sotto un’accurata riflessione le sembianze di Vlad III in modo implicito, esplicito metaforico e metafisico in quanto raffiguri un nobile che vive in un sontuoso castello, il quale il suo scopo era fondamentalmente quello di  incudere terrore e suggestione oltre che a far valere le sue macabre usanze.

L’elusione al mitologico vampiro,  invece, che per l’appunto promuove la scelta del personaggio, la quale peculiarità e nutrirsi del sangue degli esseri viventi potrebbe essere stata scaturita e attribuita dallo scrittore allo stesso  per via del suo aspetto interiore, il quale usava le tecniche di impalamento e i vari supplizi  proprio per mostrarli appositamente ai suoi avversari  e chiunque volesse ribellarsi alla sua politica del terrore per portare infine gli interlocutori dello scenario allo  svilimento, oltre anche a far riconoscere la sua supremazia e farli cadere nel terrore di affrontarlo e quindi dissiparne l’energia necessaria per farlo. 

Nonostante tutto ciò  nel suo paese natale la Romania e nei paesi dell’est vicino Vlad III viene ancora oggi venerato come un eroe che difese le frontiere dall’esercito turco non riconoscendo  l’attribuzione dell’archetipo del vampiro e considerando quest’ultima tesi solo sul piano materiale e quindi folcloristico , ma non è tutto, in tempi più anteriori alla sua scomparsa il personaggio storico sarà  usato come modello di giustizia per un particolare periodo  della Russia Moscovita di Ivan Il Terribile. 

I suoi resti le circostanze e la data della sua morte sono ancora ignote. L’ipotesi più accreditata è che il suo corpo sia stato schernito dai suoi avversari in battaglia disperdendone l’integrità  o che sia stato sepolto nel monastero di Snagov in Bucarest dove si è trovata una salma in una cripta sotterranea che sembra essere accreditata al personaggio.

Altri studi frequenti hanno considerato l’ipotesi che provi a dimostrare che le spoglie si trovino a Napoli alla chiesa di Santa Maria della Nova.

L’ipotesi prova a dimostrare l’asilo avuto nella cittadina dopo una presunta prigionia a Costantinopoli riscattata da una  sua presunta figlia che si era collocata precedentemente nella cittadina italiana. Questa ipotesi sembra prendere credito in quanto Napoli all’epoca si presume fosse metà di rifugio e accoglienza per chi facesse parte dell’ordine a cui apparteneva Vlad III quello del drago.


Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles