Terminate le vacanze estive abbiamo ripreso i ritmi del quotidiano tra scuola, lavoro e impegni sportivi. Il sabato e la domenica restano quasi per tutti i giorni prediletti per riposare e rilassarsi, e magari per pensare ad una gita fuori porta. Una meta alternativa per una giornata diversa o tappa di qualche giorno di relax in uno dei prossimi ‘ponti’ può essere Bisenzio, sul Lago di Bolsena. Andiamo a conoscerlo più da vicino.
Bisenzio, sul Lago di Bolsena
Visitiamo Bisenzio che oggi rappresenta un’area naturalistica e archeologica di grande rilievo paesaggistico dove ci sono tracce del suo antico passato.
Si trova sul Lago di Bolsena, a Capodimonte, in provincia di Viterbo. E’ uno dei diciotto Comuni dell’Alto Lazio che circondano il bacino vulcanico più grande d’Europa.
Siamo in un sito archeologico. Affacciati sul verde promontorio sospeso appunto sul Lago di Bolsena, è una località che custodisce i ricordi dell’epoca dell’Età del Bronzo fino a quella Etrusca. Presenta un paesaggio costiero molto ricco.
‘Bisenzio’ è il nome che si dà al monte. Cioè a questo grande promontorio che si trova lungo la costa sud-occidentale del Lago di Bolsena. Alle falesie scoscese che terminano a strapiombo nelle acque verde smeraldo, si alternano ulivi e campi di cereali in un paesaggio più pianeggiante.
Bisenzio ieri
Anticamente Bisenzio era una regione. Oggi è territorio del Borgo di Capodimonte, in provincia di Viterbo.
Rappresentava un fondamentale punto di raccordo tra chi proveniva sia dalla costa tirrenica, i giacimenti metalliferi della Toscana e i verdi pascoli del Monte Amiata sia per chi veniva dalle Valli del fiume Paglia e del Tevere.
Dunque, il lago garantiva contatti con le sponde. Come pure riserva d’acqua e cibo.
Diventava un luogo geografico strategico. Naturalmente ciò ha promosso la fioritura dell’insediamento.
Bisenzio oggi
Bisenzio consente di ammirare i numerosi nuclei sepolcrali utilizzati tra il IX secolo e il V a. C. . Come pure ‘tombe a camera’ intagliate nel tufo. I materiali regalano testimonianze circa le strutture funerarie. Ad esempio i tumuli di pietra e i bassi muretti perimetrali abbelliti da statue zoomorfe in pietra. E ancora strutture che servivano al corretto svolgimento del riti funebri e urne. Inoltre sono presenti anche manufatti che attestano gli scambio col Mediterraneo.
La necropoli Olmo bello
Il territorio che stiamo presentando rappresenta un’ampia fascia di territorio larga 2 km e lunga 5,5 km.
Storicamente, la sepoltura dei cadaveri non era permesso all’interno della città. Così sulla sommità e sul pendio della collina sorgeva la città. Comprendeva l’arx, cioè l’acropoli. Insieme ai templi dedicati a Giove, Giunone e Minerva.
Probabilmente a separare le abitazioni dalle necropoli era una muraria. Conosciamo, qui, una necropoli: Olmo Bello.
È una delle più ricche di Bisenzio, scavata tra il 1927 e il 1931. E’ solo dal 2015 che è oggetto di uno studio sistematico e complessivo.
Si tratta di un’estesa area sepolcrale che si riferisce al periodo compreso tra l’VIII e il V secolo a. C. Si struttura in cinque nuclei a una distanza l’uno dall’altro di 150 metri circa. È possibile osservare le classiche ‘tombe a Pozzo’ e anche cremazioni in custodie di tufo con ricchi corredi che circondavano i defunti. Collane e altri monili raffinati arrivano fino a noi, raccontando i vari aspetti della persona lì defunta.
Isola Bisentina
Sul Lago di Bolsena è presente l’Isola Bisentina.
Con una superficie di 17 ettari, si presenta uno scenario gradevole e verdeggiante.
Ha una forma triangolare ed un aspetto pianeggiante. Chiamata così perché situata vicino al
Monte Bisenzio.
Flora e fauna dell’isola risultano incontaminate con una foresta ricca di lecci e dove è possibile vedere animali selvatici. Si trovano cappelle e chiese rurali risalenti al XV e XVI secolo e si possono ammirare giardini.
Intorno all’isola è possibile effettuare dei giri panoramici.
H3 Conclusioni
Escursioni guidate e uscite sul lago sono possibili in questi posti che non rappresentano soltanto siti archeologici e naturalistici. Va considerato che anche i fondali sono meravigliosi. Tanto che sono effettuate ricognizioni nel lago di Bolsena proprio per portare avanti gli studi e interventi mirati di scavo, per documentare i reperti sommersi.
Il lago di Bolsena è noto anche per le coltivazioni che si presentano con paesaggi e scorci scenografici. Per la sua posizione geografica aderisce al ‘Biodistretto Lago di Bolsena’. Infatti, l’ acqua e le terre fertili segnano l’attrattiva per questi luoghi fin dalla preistoria. E oggi si vuole prestare attenzione alla tutela dei beni comuni. Quindi associazioni e agricoltori hanno individuato nel biodistretto uno strumento partecipativo centrato sullo sviluppo di nuovi modelli rurali per superare quelli obsoleti, dannosi per l’ambiente e per il territorio.
Si sviluppa la tendenza verso l’agricoltura biologica e le buone pratiche agro ecologiche. Come pure le agrotecniche rigenerative e il turismo consapevole.