giovedì, Aprile 17, 2025

Viking 2 attorno a Marte: succedeva il 7 agosto 1976

Viking 2: si tratta della sonda spaziale, lanciata dalla NASA , che è entrata in orbita attorno a Marte il 7 agosto 1976. Può essere considerata una delle sonde spaziali più significative nella storia dell’esplorazione di Marte.

Viking 2: lander e orbiter

Viking 2

La sonda spaziale era costituita da due parti.
Il lander aveva il compito di atterrare sulla superficie del pianeta rosso per dispiegare i suoi strumenti di analisi dell’atmosfera e del terreno. Difficile era individuare il luogo dell’atterraggio. La scelta venne effettuata in base alle immagini ricevute dall’orbiter (l’altra parte della stessa sonda). Inoltre, furono di grande aiuto anche quelle della missione Viking 1, in orbita attorno al pianeta rosso dal 19 giugno 1976.

Viking 2: preparazione, viaggio e atterraggio

Prima della partenza il lander venne custodito all’interno di un contenitore stagno. Lo scopo era evitare il potenziale inquinamento dell’ambiente su Marte con microorganismi che provenissero dalla Terra. Al lancio, avvenuto il 9 settembre 1975, seguì un viaggio interplanetario di più di 300 giorni: la sonda entrò con successo nell’orbita di Marte il 7 agosto 1976.
Entro il 9 agosto sono poi arrivate a Terra le prime immagini, in base alle quali il centro di controllo NASA scelse il luogo più opportuno per l’atterraggio del lander. Circa un mese dopo, il 3 settembre, il lander si separò dall’orbiter. Il primo si spense l’11 aprile 1980 a seguito di un problema tecnico alle batterie mentre il secondo continuò ad essere operativo fino al 25 luglio 1978, contribuendo, insieme al Viking 1, alla mappatura dell’intero pianeta.

Viking 2 - Marte

Viking 2: struttura e obiettivi

Il Viking 2 era una struttura di alluminio esagonale, sostenuta da tre piedistalli fissati ai lati più corti. Possedeva due fotocamere, un braccio robotico per prelevare campioni (dotato di un sensore di temperatura e di un magnete), un’antenna meteorologica con sensori di temperatura, oltre che di direzione e velocità del vento, ed un compartimento interno per gli esperimenti biologici. Inoltre, era provvisto di una paletta, posizionata all’estremità del suo braccio robotico, il cui fine era prelevare campioni di suolo marziano da consegnare ai laboratori interni.
Numerosi erano gli studi facenti parte degli obiettivi del lander: la biologia marziana, la composizione chimica (organica ed inorganica), la meteorologia, la sismologia, le proprietà magnetiche, l’aspetto e le proprietà fisiche della superficie marziana e l’atmosfera.

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