Le città sotterranee sono un mondo sorprendente e in gran parte sconosciuto. Da nord a sud le città italiane nascondono antiche città sotterranee. Un mondo affascinante si dirama sotto i nostri piedi. Città antiche, vecchi acquedotti o cunicoli creati dall’uomo come luogo di rifugio, gli usi sono i più diversi. Le città sotterranee rappresentano una vera e propria attrazione per i turisti e non solo.
Quali sono le più belle città sotterranee d’Italia?
Da nord a sud vi propongo un viaggio tra delle più suggestive le città sotterranee italiane
Trieste e le sue gallerie
Le gallerie della Kleine Berlin di Trieste rappresentano il più esteso complesso di gallerie antiaeree sotterranee risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il complesso è particolare per la sua ampiezza, la sua estensione, e per il fatto di essere visitabile al pubblico. Il complesso è collocato in centro città, alla base del colle di Scorcola, all’inizio di via Fabio Severo.
Torino Sotterranea
Tra cunicoli militari del Settecento, rifugi antiaerei, ghiacciaie regie e infernotti, Torino sotterranea merita assolutamente una visita. Si scende nella rete di gallerie scavate dall’esercito sabaudo, sotto la città, nel primo Settecento per difendersi dai Francesi. Il miglior punto d’accesso è il Museo Pietro Micca. Le gallerie si diramano in un vero e proprio labirinto fortificato, di 14 chilometri, esteso sotto il centro storico. Tutt’oggi nove gallerie sono percorribili. Oltre a ciò, possiamo trovare i rifugi antiaerei sorti per proteggere Torino risalenti alla seconda guerra mondiale. Se ne contano 40, sparsi in diverse zone della città. Troviamo poi il Museo Diocesano, ospitato nella Chiesa inferiore, sotto il Duomo, e la cripta della basilica di Superga.
Milano e i suoi tesori
In antichità Milano aveva un’antica rete di canali che si trovava sotto le attuali strade e piazze del centro cittadino. Scendendo sotto Piazza Duomo, è possibile scoprire numerose Basiliche e Battisteri. Dall’interno dell’edificio si può infatti scendere sotto terra e scoprire il Battistero di San Giovanni alle Fonti, uno dei più antichi della città. Posto 4 metri sotto il livello della Cattedrale e risalente al IV secolo d.C.. In questo luogo Sant’Ambrogio battezzò Sant’Agostino. In Piazza Missori, invece, si trovano i resti della Basilica paleocristiana di S. Giovanni in Conca. Sorta nel V-VI secolo d.C. fu il mausoleo dei Visconti e oggi rimane l’unico esempio di cripta romanica visitabile in città. Infatti Milano nasconde anche resti di epoca romana, per l’esattezza un foro e un teatro di epoca augustea. Da non perdere è anche il Santuario di San Bernardino alle Ossa. Dal 1269 rifugio per le ossa dei malati e defunti nel vicino Ospedale del Brolo. E la Cripta di San Sepolcro, situata sotto la Chiesa di San Sepolcro e che Leonardo da Vinci indicò come il centro geometrico di Milano.
I segreti del Castello Sforzesco
Il Castello Sforzesco nasconde anch’esso un fitto percorso sotterraneo di cunicoli che attraversa il retrostante Parco Sempione e addirittura conduce in aperta campagna. Tali passaggi furono creati da Ludovico il Moro per potersi muovere in città, in gran segreto o eventualmente darsi alla fuga, attraverso rifugi, cantine e catacombe. Nota come Strada Coperta della Ghirlanda, questa incredibile opera di ingegneria quattrocentesca era percorribile sia a piedi che a cavallo ed è visitabile ancora oggi.
Le città sotterranee delle Marche
Le Marche non solo ospitano le grotte probabilmente più famose e spettacolari d’Italia, quelle di Frasassi, ma anche diverse città sotterranee alquanto affascinanti.
Urbino
Urbino, celebre per il suo palazzo Ducale, ha sede un Gruppo Speleologico che invita a scoprire i sotterranei proprio del Palazzo Ducale stesso. Questi sono un intrico di stanze e cunicoli utilizzati in passato per la raccolta delle acque piovane e in parte visibili. Sotterranee sono pure le quattro cappelle del SS. Crocifisso della Grotta, note come grotte del Duomo. Ma, sicuramente, la cavità più importante di Urbino è la condotta di Santa Lucia, una galleria di 270 metri scavata nella roccia in epoca quattrocentesca, accessibile solo ai gruppi speleologici.
Osimo
L’altra località marchigiana che rivela un sottosuolo sorprendente è Osimo, in provincia di Ancona. Osimo sotterranea si snoda per 9 km e 88 grotte e nicchie scavate nel tufo, raccordate tra loro e con ingressi posizionati in corrispondenza degli antichi palazzi nobiliari e delle fonti d’acqua. All’interno, la ricchezza di sculture, bassorilievi e dipinti rivelano un utilizzo per scopi religiosi. Le cosiddette grotte di Osimo sono aperte tutto l’anno con visite guidate e i biglietti sono cumulativi con le vicine grotte di Camerano.
Camerano
Sotto la superficie di Camerano si nascondono due chilometri di interstizi e androni, scavati nell’arenaria e nell’argilla e nel tufo. Dall’ufficio turistico della città si apre una porticina che dà su delle scalette.
Un tesoro ancora inesplorato
Sotto al borgo marchigiano si estende un dedalo di grotte, solo in parte esplorate, in quanto si trovano sempre un nuovi cunicoli. Si possono trovare ipogei ossia costruzioni sotterranee realizzate interamente dall’uomo o riadattamenti di cavità. Oltre che templi, gallerie ramificate su più livelli e comunicanti tra loro. Ambienti ricchi di nicchie e volte, colonne e sale circolari. Inoltre simboli, bassorilievi e incisioni pervadono gli ambienti di questa città sotterranea. Un vero e proprio mondo di cui non si conosce il perché, il quando e il come sia stato creato. Secondo la tradizione orale le grotte ci sono sempre state e vennero anche sfruttate durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio. S’ipotizza che la struttura interna e sotterranea fosse anche un percorso iniziatico e che contenesse un tempio massonico. Insomma, si tratta di certo di un luogo assolutamente affascinante e ricco di misteri ancora da scoprire. Infine la vostra visita del territorio marchigiano si deve concludere alle cisterne romane di Fermo. Tali opere sono un capolavoro di ingegneria idraulica di età augustae. Sono grandi 22mila metri quadrati e si sviluppano sotto l’ex convento di S. Domenico, nel centro storico.
Siena
Il tesoro di Siena sono le gallerie sotterranee costruite, nel XIII-XV secolo, per l’approvvigionamento idrico. Queste si estendono per circa 25 km e sono per la maggior parte scavate nella roccia. Le pareti sono coperte da incrostazioni di calcio, stalattiti e stalagmiti.
I bottini di Siena
La città era lontana da corsi d’acqua, già nel medioevo si andò alla ricerca di sorgenti sotterranee. Furono così realizzati 25 km di gallerie chiamate bottini che incanalavano e recuperavano le acque piovane. Due i rami principali, chiamati Fontebranda, il più profondo e antico, e fonte Giai che alimenta l’omonima fonte in piazza del Campo.
I capolavori di Orvieto sotterranea
Edificata sulla sommità di un pianoro tufaceo, era inevitabile che il sottosuolo di Orvieto fosse nei secoli oggetto di scavi. Sotto il tessuto urbano, infatti, si sviluppa una città sotterranea costituita da una fitta rete di grotte e cunicoli, in parte risalenti all’epoca etrusca. Orvieto nasconde un mondo sotterraneo creato dagli abitanti in circa 2500 anni di continui scavi. Un tesoro millenario, dunque, forgiato da abili mani ma anche dai secoli. Nell’oscurità della roccia secolare si moltiplicano cavità che si intersecano a creare un complesso tessuto urbano. Un reperto archeologico notevole che mostra strutture ipogee originali e ancora intatte.
Roma
La Roma sotterranea è un succedersi pressoché infinito di reperti archeologici antichi: terme, anfiteatri, stadi e cisterne. Sotto piazza Navona ci sono i resti dello stadio di Domiziano. Poi ci sono le terme di Caracalla che si estendono addirittura su tre piani sotterranei. La Domus Aurea è invece l’esempio più spettacolare di sito archeologico ipogeo. Troviamo anche le catacombe della prima cristianità di S. Sebastiano sull’Appia Antica, di Domitilla sulla via Ardeatia, di Priscilla sulla Salaria.
L’ipogeo di Dino Compagni di Roma
L’ipogeo di Dino Compagni, conosciuto anche come Catacomba di via Latina, è in realtà una necropoli sotterranea in cui si entra da un tombino. Fa parte del reticolato delle catacombe di Roma. In essa convivono tombe pagane e cristiane appartenenti a membri agiati della stessa famiglia. Testimoniano il passaggio culturale e lo fanno in modo opulento con affreschi bellissimi e ben conservati ed ampie sale sepolcrali.
Napoli Sotterranea
A Napoli i primi scavi sotterranei risalgono addirittura a circa 5.000 anni fa. Nel III secolo a.C., i Greci iniziarono ad estrarre dal sottosuolo blocchi di tufo necessari alle mura e ai templi della loro Neapolis. Ma il lavoro più imponente lo fecero i Romani, i quali dotarono la città di gallerie viarie e di una complessa rete di acquedotti alimentata da condotti sotterranei. Si diramano spesso in tutte le direzioni. Lo scopo, infatti, era quello di alimentare fontane ed abitazioni situate in diverse aree della città.
L’acquedotto di Carmignano
A quaranta metri di profondità sotto il centro storico di Napoli c’è un altro mondo. Da visitare assolutamente è l’antico acquedotto del Carmignano. Si cammina attraverso le cisterne costruite dai Greci ed il labirinto dei cunicoli che connetteva più di 4000 pozzi. Scendendo sotto chiese e palazzi, ci si imbatte in un teatro romano. I due principali ingressi al sito sono quello di piazza San Gaetano, nel Decumano Maggiore, e quello di via Sant’Anna di Palazzo, nel quartiere Chiaia.
Matera
Infine Matera presenta un sottosuolo attraversato da un acquedotto scavato nella roccia, composto da canalizzazioni, vasche di decantazione e palombari, ovvero immense cisterne d’acqua, talmente grandi da essere state definite delle cattedrali d’acqua. Per secoli questi tesori nascosti hanno contribuito alla vita dell’intera popolazione. Il Palombaro Lungo un tempo costituiva la riserva idrica principale della città. Attraverso la visita guidata, vi sarà possibile ammirare alcune delle parti della cinta muraria cinquecentesca rimasta intatta e la torre aragonese mai completata.