Alcuni di noi hanno già la mente proiettata verso l’estate, ma viaggiare in Europa potrebbe risultare più complicato di quanto pensiamo. Vediamo perché.
Viaggiare in Europa: come faremo?
Per viaggiare in Europa quest’estate potremmo avere bisogno, oltre che del passaporto, anche di una serie di certificati che attestino o meno l’avvenuta vaccinazione. Visto che per il Green-Pass bisognerà attendere ancora un po’, i Paesi stanno provvedendo attraverso un sistema autonomo ed un pass cosiddetto Covid-free. Didier Reynders, membro belga della Commissione Europea, si dice preoccupato. “Rischiamo una grossa frammentazione in Europa”, ha spiegato. Il pericolo, secondo Reynders, sarà quello di un’enorme varietà di documenti che altri Stati non potranno leggere e verificare. “Rischiamo la diffusione di documenti falsi e, con questi, la diffusione del virus e della sfiducia da parte dei cittadini”.
Viaggiare in Europa: si rischia una gran confusione
Alcuni Paesi sono arrivati prima sul problema, trovando una soluzione adeguata. L’Islanda ha un pass attivo da gennaio e a marzo il Paese ha aperto le frontiere ai viaggiatori forniti di certificato. La Grecia, invece, è stata la prima a suggerire un certificato anti-Covid per rilanciare il turismo nelle isole. La Danimarca ha il proprio certificato vaccinale che permette ai suoi cittadini di andare al ristorante o al cinema. L’Estonia lancerà entro fine mese una propria app. La Gran Bretagna vorrebbe invece un passaporto vaccinale interno, contenente le informazioni sulle vaccinazioni effettuate e su eventuali tamponi e test sierologici.
Come si muove l’Italia
Il nostro Paese pensa ad un pass che ci permetterà di muoverci all’interno delle regioni. Per i viaggi all’estero, invece, l’orientamento è di allinearsi al coordinamento Ue. I negoziati interistituzionali tra Parlamento Europeo e Consiglio per la normativa sul Green Pass cominceranno settimana prossima. L’obiettivo è di ottenere un regolamento che entri in vigore entro la fine di giugno.
