Il social network Facebook ha bloccato temporaneamente il profilo del presidente venezuelano Nicolas Maduro. Questa decisione si deve al fatto che il capo di Stato del Venezuela ha diffuso disinformazione sul coronavirus. Maduro aveva recentemente promosso una cura “miracolosa” contro il virus, definendola “una svolta medica”.
Perché Facebook ha bloccato il presidente del Venezuela?
Facebook ha deciso di sospendere per un tempo determinato l’account del presidente del Venezuela Nicolas Maduro. La decisione presa sabato dal social network si dovrebbe al fatto che Maduro aveva di recente postato del materiale disinformativo sul coronavirus. Aveva scritto che esisteva un “miracoloso” rimedio per il virus, che lui stesso aveva definito “una svolta medica”. Tuttavia, i medici e gli esperti avevano subito smentito l’esistenza di cure simili. Nel video rimosso da Facebook sull’account del presidente si vede Maduro intento a pubblicizzare il prodotto omeopatico estratto dal timo Carvativir. Non si tratta però della prima volta che il presidente del Venezuela Maduro diffonde disinformazione sulla situazione sanitaria attuale. Lo scorso marzo, Twitter si era visto costretto ad eliminare dalla pagina di Maduro dei suoi tweet. Secondo quanto riportato in questi ultimi, esisterebbe una “miscela” che potrebbe “eliminare i geni infettivi del Covid-19”.
Eliminare post di disinformazione sul coronavirus è un obiettivo di Facebook
L’eliminazione di post e la sospensione temporanea di account che diffondono materiali disinformativi sul coronavirus è uno degli obiettivi che Facebook si sta ponendo negli ultimi tempi. La piattaforma ha recentemente esteso la propria politica per la rimozione di false affermazioni sui vaccini e sui relativi effetti collaterali. Facebook a anche implementato delle etichette automatiche ai post che contengono informazioni false sul Covid-19, le cui conseguenze possono portare a “danni fisici imminenti”. Il social network ha anche fornito agli utenti informazioni accurate sul virus, arrivate da fonti scientificamente accreditate.
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