lunedì, Aprile 14, 2025

Variante killer del coronavirus creata in laboratorio dalla Cina

A preoccupare la comunità scientifica è la variante killer del coronavirus creata in laboratorio dalla Cina, mortale al 100% nei topi. Si tratta del nuovo coronavirus, denominato GX_P2V, ovvero una forma mutata di Sars-Cov-2 originariamente scoperta nel 2017 nei pangolini in Malesia e conservata in un laboratorio di Pechino. Conosciamo qualcosa in più di questo studio e il motivo per cui c’è preoccupazione da parte degli esperti.

Variante killer del coronavirus

Variante killer del coronavirus creata in laboratorio dalla Cina. E’ questo a preoccupare il mondo della comunità scientifica. Infatti, la Cina sperimenta una variante killer del Covid che è mortale al 100% nei topi.
Questo nuovo coronavirus è stato denominato GX_P2V. Rappresenta una forma mutata di Sars-Cov-2 originariamente scoperta nel 2017 nei pangolini in Malesia e conservata in un laboratorio di Pechino. Conservato in un laboratorio di Pechino, si è adattato alla coltura cellulare, evolvendosi in una forma mutata che possiede una delezione di 104 nucleotidi all’estremità 3’-UTR del suo RNA. Sperimentata su topi “umanizzati”, cioè geneticamente modificati per esprimere il recettore ACE2 umano con l’obiettivo di valutare la sua capacità di causare malattia negli esseri umani, la forma mutata di Sars-Cov-2 ha mostrato un impatto letale nei roditori.

Cos’è GX_P2V?

GX_P2V è un mutante del Covid GX/2017, ovvero un patogeno correlato a SARS-Cov-2 identificato prima ancora della pandemia che ha tenuto il mondo intero col fiato sospeso. Conservato in un laboratorio di Pechino, si è adattato alla coltura cellulare diventando, a oggi, mortale per i topi sui quali è stato testato.

Lo studio sui roditori ‘umanizzati’

Lo studio su questa nuova variante del coronavirus è stato coordinato da Lai Wei, Shuiqing Liu, Shanshan Lu, Xiaoping An, Huahao Fan, Yigang Tong, Canzone Lihua del Centro di innovazione avanzata di Pechino per la scienza e l’ingegneria della materia soffice, Facoltà di scienze e tecnologie della vita, Università di tecnologia chimica di Pechino, Shengdong Luo e Weiwei Chen del Centro di ricerca per la medicina clinica, il quinto centro medico del PLA General Hospital e Erguang Li del Laboratorio statale chiave di biotecnologia farmaceutica, Facoltà di medicina, Università di Nanchino.

Cosa emerge dallo studio?

Il coronavirus del pangolino correlato alla SARS-CoV-2, GX_P2V (short_3UTR), ha provocato una mortalità del 100% nei topi hACE2, potenzialmente attribuibile al presentarsi di un’infezione cerebrale in stato avanzato. Nei giorni precedenti la loro morte, i topi infettati hanno mostrato una diminuzione del peso corporeo a partire dal quinto giorno dopo l’infezione, raggiungendo una riduzione del 10% rispetto al peso iniziale entro il sesto giorno.

Entro il settimo giorno dall’infezione, i topi hanno mostrato sintomi come piloerezione, postura curva e movimenti lenti, e i loro occhi sono diventati bianchi.
Sono state rilevati alti livelli di carica virale in vari organi, tra cui cervello, polmoni, naso, occhi e trachea, suggerendo un modello di infezione unico rispetto al Covid, collegato a un’infezione cerebrale.

Metodologia

Per determinare i meccanismi alla base della morte indotta da GX_P2V C7 nei topi hACE2, abbiamo esaminato i cambiamenti patologici, la presenza di antigeni virali e i profili di citochine nei tessuti polmonari e cerebrali dei topi nei giorni 3 e 6 post-infezione. A causa della propensione dei coronavirus a subire mutazioni adattative durante il passaggio della coltura, abbiamo clonato e analizzato le mutazioni in GX_P2V (short_3UTR), concentrandoci specificamente sulla patogenicità dei ceppi clonati. La morte dei topi infettati dall’agente patogeno è avvenuta entro otto giorni, considerati dai ricercatori tempi molto rapidi.

Risultati

Questo risultato sottolinea il rischio di propagazione di GX_P2V negli esseri umani e fornisce un modello unico per comprendere i meccanismi patogeni dei virus correlati alla SARS-CoV-2.

Secondo i ricercatori, questo è il primo studio che mostra che un coronavirus pangolino correlato alla SARS-CoV-2 può causare una mortalità del 100% nei topi hACE2, suggerendo un rischio che GX_P2V si diffonda negli esseri umani.

Lo studio non presenta evidenti risposte infiammatorie nei principali organi colpiti, polmoni e cervello. Così permette di avere un modello alternativo per valutare l’efficacia dei farmaci antivirali nell’inibire la replicazione virale in vivo.

Conclusioni dello studio

Lo studio fornisce una prospettiva unica sulla patogenicità di GX_P2V e offre un modello prezioso per valutare l’efficacia di farmaci e vaccini contro SARS-CoV-2.

I timori della comunità scientifica sulla nuova variante Covid

Lo studio cinese sulla nuova variante del coronavirus ha inevitabilmente messo in allarme la comunità scientifica mondiale.

Molti hanno definito questa sperimentazione una ‘follia’, peraltro ‘inutile dal punto di vista scientifico’. Altri hanno descritto questo studio come qualcosa di terribile e che deve essere fermato prima che sia troppo tardi. Le preoccupazioni riguardano anche l’aspetto delle misure della sicurezza biologica. Pertanto è stato a più riprese richiesto lo stop di questa sperimentazione.

Perché gli esperti sono preoccupati?

La bozza dell’articolo presentata dagli studiosi non specifica il livello di biosicurezza e le precauzioni utilizzate per la ricerca. Dunque, questi aspetti preoccupano gli esperti.

Infatti, non essendo in possesso di tali informazioni c’è timore che una parte o tutta questa ricerca, proprio come la ricerca a Wuhan nel 2016-2019 che probabilmente ha determinato la pandemia di Covid-19, possa essere “condotta in modo sconsiderato senza il contenimento minimo di biosicurezza e le pratiche essenziali per la ricerca con un potenziale agente patogeno pandemico”, come affermano alcuni esperti.

Conclusione

Lo studio sulla variante killer realizzato in laboratorio in Cina non è correlato a quello dell’Istituto Cinese di Virologia (WIV) di Wuhan. In ogni caso ha posto il focus sul rischio di realizzare esperimenti pericolosi con i virus. Dunque è più che plausibile che ci sia preoccupazione e perplessità da parte del mondo scientifico.

https://www.periodicodaily.com/cambiamento-dello-stile-di-vita-per-il-covid-e-benessere/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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