Vacanze nei paesi europei possibili. Ciò che fino a pochissimi mesi fa sembrava ormai un’utopia, inizia a prendere forma.
L’UE ha proposto una graduale revoca delle frontiere, nel tentativo di dare il via a un’industria turistica colpita duramente dalla pandemia. Fornendo una serie di linee guida per incentivare, in sicurezza, il flusso turistico.
Riaperture dei confini tra aree a rischio epidemiologico simile. App montate sui telefonini funzionanti in tutti i Paesi europei. Filtri dell’aria condizionata come quelli degli ospedali e tavoli e ombrelloni distanziati di almeno due metri.
E ancora, sito web unico per tutto il continente a disposizione dei turisti con informazioni su situazione alle frontiere. Letti liberi negli ospedali. Disponibilità di posti letto negli hotel e andamento delle infezioni per ogni regione.

“Il nostro messaggio è che avremo una stagione turistica quest’estate – ha dichiarato il commissario per gli affari economici Paolo Gentiloni – anche se con misure di sicurezza e limitazioni“.
La Commissione Europea prova a salvare la stagione estiva, con essa il turismo e le nostre vacanze nei paesi europei.
Un’industria, quella del turismo, duramente colpita dall’emergenza sanitaria. Un settore che da solo vale il 10% del Pil europeo, ovvero 1.400 miliardi.
L’Unione Europea apre ai viaggi
“L’Europa sta riaprendo, passo dopo passo“, ha scritto su Twitter Ursula von der Leyen. “Oggi la Commissione Ue fornisce una guida su come riprendere a viaggiare in modo sicuro e responsabile per rimettere in piedi il turismo europeo“. Ha affermato la presidente della Commissione europea.
La squadra guidata da Ursula von der Leyen ha messo in campo una serie di raccomandazioni e linee guida affinché i governi si coordinino. Non vadano in ordine sparso, aumentando i rischi per la salute e l’economia.
Un piano che dovrebbe favorire le vacanze nei paesi europei, in un regime di controllo e sicurezza.
Sarà l’Ecdc, l’Agenzia Ue per le malattie, a mappare il territorio europeo e a bloccare il flusso di viaggiatori tra aree con una alta densità del contagio.
Le quarantene, oggi obbligatorie nella maggior parte dei Paesi per chi arriva da un altro partner Ue, dovranno essere eliminate in modo coordinato e graduale tra aree epidemiologiche con rischi simili. Aree dove c’è una capienza dei sistemi sanitari adeguata per affrontare un eventuale aumento dei contagi imputabile ai turisti.
Restano invece chiuse almeno fino al 15 giugno tutte le frontiere europee esterne, ovvero con il resto del mondo. A metà del prossimo mese la Commissione europea deciderà se levare il blocco o se prolungarlo.
Frontiere gradualmente aperte e vacanze nei paesi europei possibili. Ma, come si stanno muovendo gli Stati?
La Slovenia è il primo paese europeo ad uscire dal tunnel
Austria e Germania sono gli ultimi paesi dell’UE ad accettare di liberare le frontiere
“Tutto dipenderà dai tassi d’infezione“, ha spiegato la ministra del Turismo austriaco Elisabeth Koestinger. Prospettando, invece, la riapertura tempestiva dei confini verso la Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania.
Koestinger ha confermato che dal 15 maggio il traffico transfrontaliero verso la Germania sarà facilitato per motivi di lavoro e per visite di familiari. Mentre dal 15 giugno, “in caso di andamento positivo dei dati“, i confini tra Austria e Germania dovrebbero definitivamente riaprire.
“L’obiettivo del governo tedesco è aprire le frontiere entro il 15 giugno“. Lo ha detto il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer in conferenza stampa a Berlino.
“La Germania aprirà le frontiere con il Lussemburgo a partire da sabato 16 maggio“, ha annunciato fra l’altro. “E sarà pronta a fare altrettanto con la Danimarca, non appena Copenaghen avrà compiuto le sue consultazioni con i Paesi vicini“.
Ancora presto per riaprire le frontiere con Italia e Spagna. “Perché sono paesi molto colpiti dal Coronavirus“, ha sottolineato il ministro tedesco.
È stato quindi concordato che anche dopo il 15 maggio non ci saranno ancora ingressi dalla Spagna e dall’Italia.
In Italia frontiere aperte dal 3 giugno
L’Italia si prepara a riaprire le frontiere con il resto d’Europa. Nel decreto e nel successivo Dpcm che saranno varati nelle prossime ore dal governo, è prevista la possibilità dal 3 giugno di entrare in Italia dai Paesi dell’Unione europea, dell’area Schengen compresi Svizzera e Monaco.
Per chi varcherà i confini non sarà più prevista la quarantena obbligatoria con isolamento di 14 giorni.
Il Regno Unito
Il Regno Unito ha lasciato l’UE, ma quest’anno opera ancora secondo le sue regole. Prevede di imporre una quarantena di 14 giorni sugli arrivi per via aerea. Tuttavia, ha concordato accordi di viaggio bilaterali con la Francia. Il che significa che non sarebbe prevista alcuna quarantena.
Le spiagge della Francia nordoccidentale della Bretagna hanno iniziato a riaprire ai visitatori mercoledì, ma con rigide restrizioni.
Ai viaggiatori dall’Irlanda non verrà chiesta la quarantena nel Regno Unito, ma l’Irlanda richiede l’autoisolamento per i viaggiatori che non provengono dall’Irlanda del Nord.
Viaggiare senza quarantena sarà possibile in Francia.
Gli Stati Baltici
Gli Stati Baltici riaprono: corridoio di viaggio tra loro
Una sorta di “bolla baltica” è entrata in funzione venerdì, consentendo di viaggiare in treno, via mare e via aerea attraverso Estonia, Lettonia e Lituania. Ma con una quarantena inizialmente prevista per i viaggiatori provenienti da altri stati.
Tutti i viaggiatori non dovranno presentare alcun sintomo da Covid-19.
Massima prudenza per la Lettonia. Il governo ha invitato le persone a valutare se il viaggio è assolutamente necessario.
Qual è la pianificazione dell’UE?
Un punto cruciale è legato alla disposizione dei passeggeri a bordo degli aerei.
“In questo momento non raccomandiamo in maniera specifica di avere dei posti vuoti sugli aerei” come misura di sicurezza legata al contenimento del contagio. “Tuttavia raccomandiamo d’indossare una mascherina e altri dispositivi di protezione, sia ai passeggeri che all’equipaggio. E abbiamo stabilito altri protocolli relativi all’imbarco e al disimbarco dei passeggeri“. Così la commissaria Ue ai trasporti, Adina Valean.
La Commissione europea ha sottolineato che la sua guida si basa sui principi di sicurezza e non discriminazione.
Il turismo ha fornito quasi il 10% della produzione economica dell’Europa e milioni di posti di lavoro nei 27 Stati membri hanno fatto affidamento su di esso.
Nessuno dovrebbe viaggiare se si avverte malessere o si manifestano sintomi, la raccomandazione del vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager.
Quali le linee guida per le vacanze nei paesi europei?
Ogni paese dell’UE deciderà sui propri confini e sulle proprie spiagge. Ma i consigli di Bruxelles sono di procedere lentamente, a seconda dei tassi di infezione.
Saranno vacanze in cui sono vivamente sconsigliate feste in spiaggia o giochi di squadra. Vacanze nei paesi europei all’insegna della prudenza e della responsabilità.
“I lavoratori e i viaggiatori devono sapere che gli hotel, i ristoranti e le spiagge sono sicuri“, ha affermato Vestager.
Ha aggiunto che le varie app di tracciamento dei contatti su cui stanno lavorando i paesi europei per monitorare la diffusione del contagio dovrebbero funzionare in tutta Europa.
Possibile ottenere rimborsi per viaggi annullati?
Ma, per quanto riguarda i viaggi prenotati e annullati a causa dell’emergenza sanitaria? Sarà possibile ottenere un rimborso?
Vestager ha ammesso che, mentre le imprese di viaggio e le compagnie aeree hanno dovuto affrontare una crisi di liquidità, “i consumatori europei hanno diritto a un rimborso in contanti se è quello che vogliono“.
Ha affermato che la crisi di liquidità sarebbe meno grave se i consumatori decidessero di prendere i buoni.
Ed è proprio per rendere più appetibile l’alternativa “buoni” che vengono fornite delle precise raccomandazioni.
Margrethe Vestager: “Non andiamo molto lontano se le imprese e le compagnie aeree falliscono“
Vacanze nei paesi europei: le raccomandazioni
- I biglietti ferroviari e aerei devono essere acquistati e registrati online, con una distanza fisica ai controlli di sicurezza
- Cibo e bevande potrebbero non essere più in vendita a bordo dei voli per limitare i contatti
- Meno passeggeri dovrebbero essere ammessi a bordo di aeromobili, autobus, treni e traghetti e dovrebbero essere disponibili gel disinfettanti
- I passeggeri non appartenenti alla stessa famiglia possono essere messi a parte
- Tutto il personale di trasporto dovrebbe disporre di dispositivi di protezione, con possibili barriere di protezione per i conducenti.
Bruxelles chiede a ristoranti e bar di tenere i tavoli ad almeno a due metri di distanza, di evitare code al bancone o ai buffet.
Agli albergatori si chiede di rimanere in contatto con gli ospiti, anche dopo la loro partenza. In modo da poter comunicare loro eventuali contagi registrati durante il soggiorno e far scattare le misure di contenimento.
Il personale degli hotel deve essere addestrato affinché possa garantire il distanziamento sociale tra clienti, l’igiene e la gestione degli spazi.
In spiaggia ombrelloni e sdraio dovranno essere posizionate almeno a due metri di distanza. La norma non vale per le persone dello stesso nucleo famigliare. Per tutte le attività recettive sarà indispensabile procedere a sanificazioni regolari, anche degli impianti ventilazione.