Negli USA fallisce l’accordo di spesa di Trump. Ora il governo è a rischio shutdown. Il Congresso ha tempo fino a questa sera per elaborare un altro piano su cui siano d’accordo sia i repubblicani che i democratici.
USA: fallisce l’accordo di spesa di Trump
Il governo americano è a rischio shutdown dopo che la Camera dei rappresentati guidata dai repubblicani ha respinto il nuovo piano di Donald Trump per finanziare le attività federali ed evitare la chiusura del governo. In totale, 38 deputati repubblicani hanno votato contro il pacchetto, nonostante fossero sotto pressione affinché approvassero il nuovo piano. Il Congresso ha ora tempo fino a questa sera per elaborare un altro piano su cui siano d’accordo sia i repubblicani che i democratici. La chiusura è prevista per le 00:01 di sabato.
Cos’è successo?
Nei giorni scorsi, repubblicani e democratici avevano trovato un accordo bipartisan. Tuttavia, il presidente eletto Donald Trump, che probabilmente vorrà le mani libere per poter gestire il bilancio 2025 secondo le sue priorità, e il suo “braccio destro” Elon Musk hanno respinto il piano di spesa bipartisan, innescando una crisi e rischiando di paralizzare l’infrastruttura burocratica federale. I repubblicani si sono quindi trovati ad affrontare il compito di elaborare un piano sostitutivo per evitare la chiusura prima della scadenza di venerdì. I repubblicani si sono affrettati a mettere insieme un nuovo disegno di legge che potesse piacere a Trump.
Il nuovo pacchetto finanzierebbe le operazioni governative per tre mesi, fornirebbe 100 miliardi di dollari in aiuti per calamità e 10 miliardi di dollari in aiuti agricoli, estenderebbe i programmi di aiuti agricoli e alimentari che sarebbero dovuti scadere alla fine dell’anno. Il disegno di legge elimina elementi del pacchetto originale a cui Musk e altri detrattori avevano contestato, come l’aumento di stipendio per i legislatori e nuove regole per i gestori dei sussidi farmaceutici. La parte più sorprendente del pacchetto è la sospensione del tetto del debito, ovvero il massimo prestito che il governo federale può prendere in prestito per coprire le sue spese, fino a gennaio 2027, che potrebbe spianare la strada all’aggiunta di migliaia di miliardi di dollari al debito federale, già in forte crescita, pari a 36.000 miliardi di dollari.
Giovedì mattina Trump ha affermato di sostenere il piano sostitutivo. I democratici della Camera hanno subito fatto sapere che avrebbero votato contro il disegno di legge, mentre il leader della minoranza della Camera Hakeem Jeffries aveva definito il piano B “ridicolo”.
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