Secondo gli scienziati, cinque lune di Urano celerebbero oceani sotterranei. Questi oceani sarebbero molto simili a quelli delle lune di Giove. E come quelli presenti sulle lune di Giove, potrebbero aver favorito la nascita e lo sviluppo di forme di vita aliene. La teoria degli oceani deriva dalla scoperta di attività criovulcanica sui cinque grandi satelliti che orbitano intorno al pianeta.
Quale scoperta coinvolge Urano?
I ricercatori ritengono che le cinque lune più grandi di Urano (Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon) abbiano un habitat ideale per la formazione di forme di vita aliene. Le lune sono caratterizzate dalla presenza di criovulcani, e cioè vulcani ghiacciati. I fenomeni di natura criovulcanica prevedono l’eruzione di acqua, ammoniaca o composti del metano. Vi sono speculazioni riguardo alla possibilità che il criovulcanismo favorisca lo sviluppo di vita extraterrestre.
Lo studio delle lune di Urano
Studiando le immagini inviate dalla sonda Voyager 2, gli scienziati hanno rilevato materiale non craterico, creste, valli e pieghe. La presenza di queste depressioni ed innalzamenti ha portato i ricercatori a postulare l’esistenza di acque sotterranee. Gli scienziati hanno poi calcolato la forza del campo magnetico di Urano ed il suo impatto sugli oceani. La Nasa aveva usato la stessa tecnica per confermare la presenza dell’oceano di Europa e Callisto, due lune di Giove.
Le teorie degli scienziati
Utilizzando modelli dei campi lunari, i ricercatori suggeriscono che la luna di Miranda avesse il magnetismo più forte (300 nanotesla). È probabile che Oberon sia la più debole da questo punto di vista, con una previsione di tre nanotesla. Viste queste premesse, gli scienziati prevedono che gli oceani sotterranei su Miranda, Ariel, Umbriel e Titania potrebbero essere misurati. Sebbene quello di Oberon sia probabilmente troppo debole per essere notato, essendo al limite di ciò che è attualmente rilevabile.