“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Quante volte abbiamo sentito questa famosa frase di Umberto Eco? E quante volte abbiamo pensato che fosse vera? La lettura e la letteratura in generale hanno questo mistico potere: farci viaggiare con la mente verso luoghi lontani, luoghi che normalmente non avremmo la possibilità di visitare.
Umberto Eco: il profilo letterario
Umberto Eco nacque il 5 Gennaio del 1932. Oltre a definirlo un letterato d’eccellenza, potremmo chiamare Eco anche in un altro modo: filosofo. Non sono estranee ai suoi scritti digressioni sull’esistenza di Dio, sulla Natura, l’Universo o, più in generale, sull’esistenza. Per fare questo si avvale di protagonisti dallo studiato profilo psicologico che possono essere personaggi storici o inventati. I temi, quindi, sono spesso una geniale sintesi tra realtà e misticismo: i cavalieri Templari, il sacro Graal, la sacra Sindone. Questo ci porta a scritti in cui l’umorismo è sempre presente, così da creare un prodotto finale di variopinta bellezza tra storia, filosofia, arte e matematica.
Il romanzo d’esordio: Il nome della rosa
Siamo nel 1980 quando Eco esordisce nella narrativa con Il nome della rosa. Tradotto in ben 47 lingue, ha subito un successo clamoroso da trenta milioni di copie. Vincitore del Premio Strega e finalista dell’Edgar Award, fu anche protagonista del successivo film con Sean Connery. Un giallo storico e deduttivo, un incrocio tra il genere storico, narrativo e filosofico che sfrutta l’espediente letterario del manoscritto ritrovato. L’opera in questione è del monaco Adso da Melk che decide di mettere per iscritto tutti i fatti avvenuti durante il suo periodo da novizio, in un monastero benedettino, sotto la guida del suo maestro Guglielmo da Baskerville.
La cittadinanza attiva di Umberto Eco
Eco è sempre stato un personaggio particolarmente attivo a livello politico. I suoi articoli sul terrorismo e sulla lotta armata sono presenti su vari numeri de l’Espresso e Repubblica, soprattutto sul caso Moro. Dal 2002 partecipa alle attività dell’associazione Libertà e Giustizia, di cui è uno dei fondatori e garanti più noti, partecipando attivamente tramite le sue iniziative al dibattito politico-culturale italiano.