venerdì, Aprile 18, 2025

Umberto Boccioni il giovane prefuturista

A Umberto Boccioni è dedicata la mostra che inaugura l’attività espositiva 2021 della Galleria Bottegantica di Milano.

L’esposizione, Il giovane Boccioni, è curata da Virginia Baradel, storica dell’arte tra le più accreditate nell’indagare il periodo prefuturista dell’artista calabrese.

Qual è il tema della mostra?

La rassegna propone un’attenta selezione di opere eseguite dal giovane Boccioni tra il 1901 e il 1909.

In questo periodo il pittore, poco più che ventenne, approfondì la sua vocazione artistica attraverso esperienze di studio nei principali centri culturali del Novecento: Roma, Padova, Venezia e Milano.

A questi lunghi periodi formativi si aggiunsero il soggiorno a Parigi e il viaggio in Russia, che furono determinanti per corroborare l’imprinting artistico di colui che sarebbe diventato, di lì a poco, uno dei principali esponenti del primo Futurismo.

Umberto Boccioni riuscì a fondere il linguaggio artistico dell’inizio del XX secolo con la tradizione classica e rinascimentale.

Caratteristica che emerge, in particolare, nella produzione grafica dei primi decenni del Novecento.


https://www.periodicodaily.com/umberto-boccioni-nasce-il-19-ottobre-1882/


I lavori su carta di Umberto Boccioni

Il nucleo principale dell’esposizione milanese è costituto dai disegni che Boccioni eseguì negli anni di apprendistato.

Un primo corpus di opere, dall’evidente impianto scolastico, è formato dai disegni realizzati dall’artista nel periodo in cui frequentò lo studio romano di Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958) a Porta Pinciana.

In questi anni seguì anche la Scuola libera di Nudo insieme a Gino Severini e a Mario Sironi, pittori con cui condividerà una parte importante della sua carriera artistica.

Un successivo insieme di disegni, caratterizzati dal tratto più sicuro e personale, comprende ritratti, resi con un’estrema sintesi formale, e vedute architettoniche.

Negli anni giovanili Boccioni realizzò anche tempere a carattere commerciale per ragioni puramente economiche.

Spirito vivace e vorace di conoscenza, Umberto Boccioni si trasferì a Venezia, dove, con la guida del pittore Alessandro Zezzos, sperimentò la tecnica incisoria raggiungendo risultati importanti.

Come si conclude il percorso espositivo

Il percorso espositivo della mostra si conclude con il periodo formativo dell’artista.

Nel 1907, infatti, si trasferì a Milano, città estremamente dinamica, che riuscì a colmare la sua necessità di continua ricerca.

A Milano Boccioni conobbe Filippo Tommaso Marinetti e quegli artisti con cui, tre anni dopo, scrisse Il Manifesto dei pittori futuristi a cui seguì, nel 1912, Il Manifesto tecnico della pittura futurista.

La produzione prefuturista di Boccioni è caratterizzata da piccole vedute di paesaggi lombardi, che testimoniano un allontanamento dalla tessitura impressionista ancora evidente nelle tele del periodo veneziano.

Nel genere del ritratto, invece, l’artista riuscì a rendere più esplicita la sua urgenza espressiva. I tratti rapidi e vibranti anticiparono il linguaggio futurista attraverso la mediazione di un personale divisionismo.

Tra le opere in mostra, testimoni dei cambiamenti espressivi di Boccioni, si possono citare Paesaggio lombardo e La madre malata del 1908 e Il lutto (1908 – 1910) in cui convivono esoterismo e simbolismo.

Fondamentale sintesi delle diverse cadenze stilistiche del giovane artista sono i bozzetti per il manifesto dell’Esposizione di pittura e scultura a Brunante nel 1909.

Qui, infatti, si uniscono declinazioni postimpressioniste, divisioniste e anticipazioni di quello che sarà il linguaggio dinamico e modernista dell’avanguardia futurista.

Info:

“Il giovane Boccioni”, Galleria Bottegantica, via Manzoni n. 45 – Milano – dal 30 aprile al 30 giugno 2021. Orari: dal martedì al sabato 10 -13 e 15 – 19/ ingresso libero/ www.bottegantica.com [email protected] e [email protected]

Il catalogo della mostra, edito da Bottegantica, riunisce i contributi di Virginia Baradel, Ester Coen e Nicolò D’Agati. Il regesto delle tempere e dei disegni è a cura di Nicolò D’Agati.

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