Quarta notte di proteste i Turchia dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu. Le nuove proteste arrivano mentre İmamoğlu è comparso in tribunale per rispondere alle accuse di corruzione e terrorismo.
Turchia: quarta notte di proteste
Quarta notte di proteste in Turchia dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu. Gli organizzatori hanno dichiarato che hanno preso parte circa 300.000 dimostranti, molti dei quali sventolavano bandiere rosse turche e spiegavano striscioni pieni di rabbia con la scritta: “I dittatori sono codardi!”. Ai margini della manifestazione, i dimostranti si sono nuovamente scontrati con la polizia antisommossa, che ha sparato gas lacrimogeni, proiettili di gomma e spray al peperoncino. Le proteste hanno sfidato il divieto di assembramenti pubblici in città imposto dall’ufficio del governatore di Istanbul, che è stato prorogato e inasprito sabato.
İmamoğlu in tribunale
Le nuove proteste arrivano mentre İmamoğlu è comparso presso il tribunale di Caglayan a Istanbul per rispondere delle accuse di corruzione e terrorismo. In precedenza, İmamoğlu è stato interrogato dalla polizia per cinque ore. Ha denunciato le accuse contro di lui come “immorali e infondate”. “Questo processo non ha solo danneggiato la reputazione internazionale della Turchia, ma ha anche distrutto il senso di giustizia e la fiducia dell’opinione pubblica nell’economia”, ha affermato İmamoğlu. Circa 1.000 manifestanti si sono radunati fuori dal tribunale di Istanbul, dove İmamoğlu è interrogato dai pubblici ministeri. Le autorità hanno impedito l’accesso al tribunale utilizzando barricate stradali e hanno chiuso le stazioni della metropolitana vicine.
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