Lo storico leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) della Turchia, Abdullah Öcalan, ha chiesto al PKK di abbandonare la lotta armata.
Turchia: Öcalan chiede al PKK di deporre le armi
Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), chiede al PKK di deporre le armi e sciogliersi in una dichiarazione storica che potrebbe segnare un punto di svolta nel conflitto decennale con la Turchia. Öcalan ha spiegato che in passato la lotta armata era necessaria a causa di politiche che negavano l’identità curda e ne limitavano i diritti e le libertà. Tuttavia, ha spiegato, con le misure democratiche intraprese dal governo di Ankara dal 2014 e per via degli sviluppi regionali, la resistenza armata non ha più alcun significato, “pertanto il PKK dovrebbe essere sciolto”. Öcalan ha poi esortato il PKK a convocare un congresso. Tuttavia, Öcalan non ha specificato quali misure, se ce ne fossero, il governo turco avrebbe adottato per rispondere alle richieste curde di più ampi diritti politici e culturali. Non ha nemmeno menzionato alcuna precondizione affinché il PKK deponesse le armi.
Il PKK in Turchia
Fondato da Öcalan nel 1978, il PKK ha condotto una sanguinosa guerra nel sud-est della Turchia dal 1984. Il gruppo è considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia e dai suoi alleati occidentali. Öcalan, 75 anni, sta scontando una condanna all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata sull’isola di Imralı dal suo arresto a Nairobi nel febbraio 1999. Dalla sua detenzione ci sono stati vari tentativi di porre fine allo spargimento di sangue scoppiato nel 1984 e costato la vita a più di 40.000 persone.
L’ultimo round di colloqui è finito in una tempesta di violenza nel 2015. Dopo di ciò, non ci furono più contatti fino a ottobre, quando il leader dell’MHP Bahçeli offrì a Öcalan un sorprendente gesto di pace se avesse respinto la violenza, una mossa approvata dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Da allora, una delegazione del partito DEM ha visitato Öcalan e in seguito ha informato i partiti parlamentari sulle discussioni. La delegazione ha fatto la sua terza visita a Öcalan giovedì mattina. Il contatto ha alimentato la crescente aspettativa che Öcalan avrebbe invitato i suoi militanti a deporre le armi in cambio di concessioni alla popolazione curda della Turchia.
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