giovedì, Aprile 17, 2025

Turchia: AKP in calo nei sondaggi

In Turchia, il partito al governo AKP è in calo nei sondaggi. Cresce invece il partito di opposizione, il Partito Popolare Repubblicano (CHP).

Turchia: il partito AKP in calo nei sondaggi

Un sondaggio condotto dalla società filo-governativa BETİMAR mostra che il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) al governo avrebbe ricevuto 5,4 punti percentuali in meno di consensi rispetto al principale partito di opposizione, il Partito Popolare Repubblicano (CHP), in caso di possibili elezioni parlamentari ad agosto. Il sondaggio mostra che l’AKP, che governa la Turchia come governo monopartitico dal 2002, avrebbe ottenuto il 29,3% dei voti a livello nazionale, mentre il sostegno alla principale opposizione sarebbe stato del 34,7%, se le elezioni generali si fossero tenute ad agosto.

I dati hanno mostrato anche l’alleato di estrema destra dell’AKP, il Partito del movimento nazionalista (MHP), al 9,9%, seguito dal Partito per l’uguaglianza e la democrazia dei popoli (Partito DEM) filo-curdo (8%), dal Nuovo partito del benessere islamista (YRP) (6,5%), dal Partito della Vittoria (ZP) di estrema destra e anti-rifugiati (3,9%), dal Partito nazionalista di opposizione İYİ (Buono) (3,2%) e dal Partito dei lavoratori della Turchia (TİP) (1%). Il sondaggio mostra anche che rispetto ai voti ricevuti alle elezioni generali del 14 maggio dell’anno scorso, il sostegno all’AKP al governo è diminuito di 5,9 punti, scendendo dal 35,3% al 29,4%, mentre i voti del CHP sono aumentati di 9,3 punti, aumentando dal 25,4% al 34,7%.

Il sondaggio arriva dopo che l’AKP del presidente Recep Tayyip Erdoğan ha subito la sua peggiore sconfitta elettorale da quando è salito al potere due decenni fa alle elezioni locali del 31 marzo, dove il CHP è emerso come il partito leader del paese dopo decenni fuori dal potere, innescando discussioni su elezioni generali anticipate. Le prossime elezioni generali in Turchia sono previste per il 2028.

La situazione in Turchia

Negli ultimi anni la Turchia ha sofferto di un deterioramento dell’economia, con alti tassi di inflazione e disoccupazione, nonché un pessimo record in materia di diritti umani. Il presidente Erdoğan è criticato per aver gestito male l’economia, svuotato le casse dello Stato e instaurato un governo monocratico nel Paese, dove il dissenso è represso e gli oppositori sono incarcerati per accuse motivate politicamente. Ad agosto l’inflazione si è attestata al 52% rispetto all’anno precedente e la lira ha perso più dell’80% del suo valore rispetto al dollaro negli ultimi cinque anni. È stata la peggiore nei mercati emergenti per diversi anni di fila, in gran parte a causa delle preoccupazioni di politica economica e monetaria sotto il governo di Erdoğan.


Leggi anche: La Turchia ha presentato domanda per entrare a far dei BRICS

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