Lupi grigi a rischio estinzione a seguito della decisione dei repubblicani di rimuovere le protezioni federali. L’intenzione è riuscirci entro la fine dell’anno. Protestano esperti ed ambientalisti perché, dicono, la specie è ancora troppo vulnerabile.
Lupi grigi: ennesima specie a rischio?
I lupi grigi non sarebbero più una specie da proteggere. A dirlo la biologa Aurelia Skipwith, direttrice del US Fish and Wildlife Service. Secondo Skipwith, anzi, la specie avrebbe “raggiunto e superato gli obiettivi di ripresa” rendendo superflue ulteriori tutele. E ha spiegato: “In ogni caso non prevediamo che il lupo grigio si espanda ancora, indipendentemente dalla protezione federale“. Quanto alle motivazioni del provvedimento la direttrice ha chiarito: “Vogliamo solo essere sicuri di proteggere anche altre specie. Quando ci si intromette in una causa, dopo che si è avuto un tale successo, si sottraggono risorse alle specie che ne hanno più bisogno“. L’obiettivo è di riuscirvi entro la fine del 2020. Infatti, all’Associated Press Skipwith ha confermato: “Stiamo lavorando intensamente per riuscire a farlo entro la fine dell’anno, direi che è imminente“.
La decisione dei repubblicani
Al momento, i lupi grigi non sono più considerati specie a rischio in Montana, Idaho e Wyoming. Oltre che in alcune aree di Oregon, Utah e Washington D.C. Nonostante nel Nordamerica si contino appena 6000 esemplari, per il Ministro degli Interni David Bernhardt l’Endangered Species Act avrebbe funzionato più che a sufficienza. Così, il repubblicano ha assicurato che “le protezioni di legge non sono più necessarie“. E sarebbero le stesse statistiche a dimostrarlo. Secondo Bernhardt, i lupi grigi “non sono più una specie minacciata o in pericolo sulla base degli standard stabiliti dal Congresso“. Probabilmente, si tratta dell’ennesimo tentativo di restituire sovranità agli Stati a lungo frenato dalle continue azioni legali intentate dagli ambientalisti. E a pochi giorni dal rinnovo della carica presidenziale.
Lupi grigi: perché tanto odiati?
Protagonisti dell’immaginario collettivo e simboli delle praterie del West, i lupi grigi rischiano di estinguersi dopo una salvaguardia durata quasi cinquant’anni. Concentrati per lo più nella regione dei Grandi Laghi, il governo ne aveva decimato la presenza col beneplacito di contadini e allevatori. Uccisi, intrappolati, avvelenati. Nel 1974 il loro numero contava appena mille esemplari. Solo nel 2014 i giudici della Corte federale hanno deciso di ripristinarne la tutela in Michigan, Minnesota e Wisconsin. Secondo le recenti stime, oggi la popolazione conta circa 6000 individui.
Le opinioni degli esperti
Al vertice della catena alimentare, i lupi sono una presenza indispensabile nell’ecosistema. Per questo molti biologi ritengono prematuro e avventato il nulla osta rilasciato dai repubblicani. Secondo la Humane Society, infatti, i lupi grigi sarebbero ancora troppo vulnerabili. Pertanto, Jamie Rappaport Clark, ex direttore dell’agenzia federale per la fauna selvatica, ha promesso una dura battaglia legale contro l’amministrazione Trump. Ciò che ambientalisti ed esperti auspicano, invece, è la progressiva reintroduzione della specie nel Nordamerica, ad esempio in Colorado.
I lupi grigi e le altre specie a rischio
Già lo scorso anno il Fish and Wildlife Service aveva proposto di eliminare i lupi grigi dall’elenco delle specie a rischio estinzione nella quasi totalità degli Stati, eccetto che nel sud-ovest. Al momento, l’amministrazione Trump sta considerando l’ipotesi di rimuovere le protezioni anche per alcune specie di uccelli migratori, nonostante le resistenze della Corte federale.
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Di certo, il miglior modo di gestire la situazione sarebbe istituire dei tavoli di confronto, anche considerando le numerose iniziative promosse dal WWF o da altre organizzazioni per la difesa degli animali.