venerdì, Marzo 14, 2025

I curdi accusati da Trump di aver liberato prigionieri Isis

Mentre prosegue l’avanzata delle forze armate turche nella Siria del nordest, piovono critiche e smentite su Donald Trump in seguito ad alcune affermazioni a dir poco discutibili. Il presidente americano si è scagliato duramente contro i curdi, accusandoli di aver favorito la fuga dei prigionieri legati all’Isis per “costringere” gli Stati Uniti ad entrare in guerra allo scopo di fermare i terroristi.

Le smentite agli attacchi di Trump

Gli esperti e gli analisti hanno smentito le affermazioni del leader della Casa Bianca, con la CNN che ha pubblicato un rapporto nel quale non vi sarebbe alcuna conferma delle responsabilità della SDF nell’aver liberato volontariamente circa diecimila detenuti appartenenti allo Stato Islamico. Anche i diretti interessati si sono prodigati nel rilasciare delle dichiarazioni ufficiali nelle quali hanno seccamente rispedito al mittente le insinuazioni del presidente degli States, dicendo non solo di non aver mai lasciato in libertà i terroristi, ma anche che non lo farebbero e non lo faranno mai e poi mai. Nemmeno i funzionari americani appoggiano le esternazioni di Donald Trump, ricordando anzi che, avendo perso circa undicimila uomini nella loro battaglia all’Isis, i curdi delle Forze Democratiche Siriane non avrebbero alcun motivo per fargli un favore così grande, rilasciando numerosi miliziani e permettendo di fatto al Daesh di riorganizzarsi al meglio e di continuare ad essere una costante minaccia per il Paese. In realtà, in seguito alle operazioni belliche turche, SDF avrebbe fatto in modo da organizzare il trasferimento dei prigionieri dell’Isis in altri penitenziari per evitare che potessero scappare approfittando del conflitto scatenato dal Governo di Ankara. Purtroppo pare che una situazione di questo genere si sia verificata: le autorità curde hanno rivelato che, in seguito ad attacchi aerei e terrestri da parte dell’esercito della Turchia, alcuni penitenziari sarebbero stati pesantemente danneggiati, consentendo a diversi jihadisti di evadere. Il presidente turco Erdogan ha smentito queste notizie, dicendo che si tratta di una strategia di disinformazione per provocare gli Stati Uniti e l’Europa, spingendoli così a reagire militarmente in territorio siriano.

Le truppe siriane entrano in guerra contro la Turchia al fianco dei curdi

Trump dopo aver accusato i curdi autorizza sanzioni contro la Turchia

Le contraddizioni di Donald Trump proseguono. Dopo i sospetti nei confronti dei curdi, il tycoon americano ha rivolto le sue attenzioni verso la Turchia, alla quale è stato chiesto ufficialmente di porre fine alle azioni belliche nella Siria del nordest, e annunciando pesanti sanzioni ai danni del Paese guidato da Erdogan. Sembra che il presidente USA abbia contattato telefonicamente il suo omologo per metterlo al corrente delle misure che di lì a poco avrebbe sottoscritto. Il “Sultano” avrebbe reagito dicendo che sicuramente non sarebbe arrivato nessun attacco alla città di Kobane, liberata nel 2014 dall’Isis grazie alla collaborazione tra forze curde e aviazione americana, ma ribadendo di non avere alcuna intenzione di richiamare il suo esercito. A questo punto da Washington dovrebbe partire verso la Siria il vicepresidente statunitense Mike Pence per provare a fare da mediatore, mentre Trump avrebbe rotto gli indugi nei confronti dei turchi, asserendo che l’invasione portata avanti nel Paese del Vicino Oriente ha aperto una vera e propria crisi umanitaria e potrebbe sfociare addirittura in una serie di “crimini di guerra”. Il riferimento è alla notizia della presunta uccisione di diversi civili ad opera delle milizie arabo-sunnite. Nel frattempo, pur senza rinunciare al ritiro delle truppe americane dalla Siria, il leader statunitense si prepara a dare il via libera a severe sanzioni ai danni della Turchia. Tra queste vi è l’introduzione di dazi al 50% sull’esportazione verso gli States dell’acciaio turco, anche se bisogna sottolineare che queste operazioni commerciali hanno una percentuale dello 0,4% sugli introiti relativi all’economia turca. Il Pentagono ha aggiunto che potrebbero essere rivisti i rapporti all’interno della NATO, anticipando che gli States potrebbero decidere di ritirare le circa 50 testate nucleari tattiche depositate presso la base di Incirlik.

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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