L’ex presidente americano Donald Trump ha parlato a CPAC di Dallas, Texas. Trump ha rilasciato una valanga di bugie, dalle elezioni rubate alla rivolta al Campidoglio. Il rifiuto di Trump di accettare la sconfitta sta avendo ripercussioni in tutta la nazione. Molti Stati a guida repubblicana hanno infatti introdotto delle leggi che limitano il diritto di voto. Un’America sempre più divisa si prepara alle elezioni di midterm.
Trump a Dallas: cos’è successo?
L’ex presidente Donald Trump, parlando dalla Conferenza dei conservatori (CPAC) a Dallas, ha rilasciato diverse dichiarazioni false, mostrando un’anteprima del clima delle prossime elezioni di midterm. Trump ha evocato le stesse falsità che hanno provocato l’assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio e che ha creato un giro di vite, guidato dai repubblicani, sui diritti di voto. The Donald ha mentito nuovamente sull’integrità delle elezion0,i affermando: “Stavamo andando così bene fino a quando non sono arrivate le elezioni truccate”. Ha poi mentito sulle aziende tecnologiche: “I grandi giganti della tecnologia hanno lavorato insieme per sopprimere e diminuire la copertura di notizie che era negativa per Joe Biden”. Ha quindi mentito sui funzionari elettorali affermando: “Questa è stata un’elezione in cui la persona che conta i voti era molto più importante del candidato”. Infine ha mentito sul Dipartimento di Giustizia, accusando il DOJ di essere rimasto inattivo sui brogli elettorali.
Don Jr. segue le orme del padre
Le numerose bugie vengono anche perpetrate dal figlio dell’ex presidente, Donald Trump Jr. Durante un raduno di “America UnCanceled”, Don Jr. ha incitato la folla con argute condanne alla cultura dell’annullamento e insulti al figlio del presidente Joe Biden, Hunter. Inoltre durante il discorso ha urlato “Trump ha vinto”, suscitando una standing ovation.
Le conseguenze delle bugie di Trump
Il rifiuto di Trump di accettare la sconfitta sta avendo delle conseguenze in tutta la nazione. Facendo eco alle falsità di Trump, i legislatori repubblicani statali, secondo un conteggio del Brennan Center for Justice presso la New York University School of Law, hanno emanato quasi 30 leggi che limitano l’accesso al voto. I repubblicani stanno anche cercando di perseguire persone che secondo loro hanno votato illegalmente.