La Russia interrompe l’invio di informazioni sulle armi nucleari agli USA come richiesto dal Trattato START. Anche gli USA hanno annunciato che smetteranno di fornire a Mosca dati dettagliati sulle loro scorte di armi nucleari.
Trattato START: Russia interrompe l’invio di informazioni agli USA
La Russia ha annunciato che non condividerà più informazioni dettagliate sule sue armi nucleari con gli USA come delineato nel trattato New START. Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha affermato che Mosca ha interrotto tutti gli scambi di informazioni con Washington dopo aver sospeso la sua partecipazione al trattato sulle armi nucleari New START il mese scorso. Anche gli USA hanno annunciato che smetteranno di fornire a Mosca dati dettagliati sulle loro scorte di armi nucleari in risposta alla sospensione della partecipazione della Russia al New START. “La Russia non è stata pienamente conforme e ha rifiutato di condividere i dati che abbiamo concordato nel New START di condividere ogni due anni”, ha detto John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano. “Dal momento che si sono rifiutati di essere conformi abbiamo deciso di non condividere anche quei dati”, ha aggiunto.
Cosa prevede il trattato New START?
Il trattato originario START è il quinto di una serie di accordi internazionali stipulati dal 1991 per diminuire o limitare gli arsenali di armi di distruzione di masse, come le armi nucleari. START è stato firmato il 31 luglio 1991 dal presidente americano George H.W. Bush e dal presidente russo Mikhail Gorbaciov. Il trattato venne poi aggiornato nel 2010 dagli allora presidenti statunitense e russo Barack Obama e Dmitry Medvedev. Il trattato prese il nome di New START. Il nuovo accordo prevede la riduzione del 60% nel numero di testate di entrambi i Paesi. In particolare, i nuovi limiti prevedono un massimo di 1.550 tra testate e bombe nucleari, 800 vettori nucleari, di cui un massimo di 700 operativi contemporaneamente. L’accordo prevede anche ampie ispezioni in loco per verificarne la conformità. Ed è proprio questo ultimo punto che è stato oggetto delle critiche del presidente russo Vladimir Putin. Per Putin, infatti, nelle attuali condizioni determinate dal conflitto in Ucraina e dal sostegno occidentale e statunitense, permettere che gli USA ispezionino le strutture di difesa russe suona come una sorta di assurdità.
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