Stephen Edwin King non ha bisogno di presentazioni. Definito Re dell’Orrore dalla critica, ha scritto nel corso della sua lunga e prolifica carriera qualcosa come più di sessanta romanzi, svariate raccolte di racconti brevi, un saggio pubblicato in Italia nel quale delinea l’influenza che l’horror ha avuto nella letteratura e nella cinematografia – il titolo è Danse Macabre, nel caso siate interessati ad approfondire –, una sorta di autobiografia, On Writing, nella quale racconta di sé e del mestiere di scrittore, e altre cosucce interessanti che, ahimè, non vedremo mai sugli scaffali delle librerie nostrane.
Si stima che i suoi libri abbiano venduto più di cinquecento milioni di copie. Le sue opere hanno ispirato registi del calibro di Brian de Palma e Stanley Kubrick. Lo stesso scrittore ha partecipato, nel ruolo di sceneggiatore e in alcuni casi di attore – per lo più brevi comparsate. L’unico caso in cui lo vediamo sullo schermo per più di trenta secondi è in Creepshow, un film a episodi, nel quale interpreta Jordy Verrill, un rozzo fattore che trova un meteorite –, dando prova di notevole talento in ambo i campi.
L’ultima sfornata letteraria in ordine di tempo – il termine culinario non è usato a caso. La rapidità con cui Uncle Steve scrive libri è pari a quella di uno chef che prepari manicaretti – è arrivata nelle librerie alle fine del mese di ottobre. Si intitola The Outsider, e segue il filone delle precedenti opere di King, che strizzano l’occhio al thriller e al noir più che all’horror.

The Outsider si apre con un interrogatorio. Un tizio di nome Ritz si trova nella stazione di polizia locale. Lo sbirro che gli spara addosso le domande è turbato quanto il signor Ritz. Qualche ora prima, infatti, il signor Ritz è incappato nel cadavere di un bambino.
Subito le forze dell’ordine iniziano a indagare. Prove e testimonianze raccolte convergono su Terry Maitland, insegnante di inglese e allenatore della squadra di baseball dei pulcini locale. Il detective Ralph Anderson decide che il tempo dei cincischiamenti è finito, e arresta Maitland davanti a mezza città mentre è in corso una partita di baseball.
La giustizia ha braccato l’ennesimo mostro, ma sorge un problema: Terry Maitland ha un alibi. Il giorno dell’omicidio non era in città. E toccherà al detective Ralph Anderson sbrogliare la maledetta matassa.
In The Outsider ritroviamo diversi elementi che hanno contraddistinto le opere di King. Una piccola città – in questo caso è Flynn City, ma potrebbe benissimo chiamarsi Castle Rock o ’Salem’s Lot –, il male che si insinua gradualmente e silenziosamente, come un serpente in una manica, e tutto il gran casino che ne consegue. E una verità inquietante: il male può celarsi dietro volti insospettabili.
Insomma, ci sono tutti gli elementi che fanno di un libro un grande libro.