mercoledì, Aprile 16, 2025

Tensioni Israele: prepara una difesa missilistica nel Golfo Persico

Le tensioni tra Israele e Iran tornano a farsi sentire quando le autorità israeliane annunciano la disponibilità a schierare la loro forza missilistica in difesa degli Stati del Golfo Persico. Ecco tutti i dettagli dalla conferenza stampa.

Tensioni Israele: di cosa si tratta?

Tornano le tensioni tra Israele e Iran. Stavolta a causa della disponibilità delle autorità israeliane a cooperare per una difesa missilistica tra i Paesi del Golfo Persico. Soprattutto, qualora si dimostrino solidali nel condividere le preoccupazioni degli israeliani sull’Iran. Questo quanto riferito in conferenza stampa da Moshe Patel, capo dell’Organizzazione per la difesa missilistica del ministero della Difesa israeliano. Nonostante abbia assicurato che al momento i tempi siano prematuri, il funzionario non ha escluso la possibilità di accordi per la creazione di una forza missilistica nel Golfo Persico in futuro. Infine, ha chiarito come Israele prescinda dall’approvazione di Washington, che diverrebbe necessaria solo qualora fossero impiegati sistemi sviluppati con la tecnologia statunitense. Ecco qualche dettaglio in più dalla conferenza stampa.

Le parole di Patel

Il capo della difesa missilistica ha ventilato l’ipotesi che alcuni sistemi potrebbero essere introdotti dai nuovi partner del Golfo Persico. In teleconferenza con la stampa, infatti, ha ammesso: “Sono cose che possono avvenire, magari in futuro“. E ha aggiunto: “Sotto il profilo ingegneristico, ovviamente, ci sono molti vantaggi“. Soprattutto perché “Le informazioni possono essere condivise come sensori schierabili in entrambi i paesi, visto che abbiamo gli stessi nemici“, ha spiegato Patel.

Il background delle tensioni in Israele

Lo scorso 15 settembre le preoccupazioni condivise sull’Iran avevano portato Emirati Arabi Uniti e Bahrain a siglare due accordi, entrambi mediati dagli USA. L’obiettivo era normalizzare le relazioni con Israele. A tal proposito, anche l’Arabia Saudita aveva incoraggiato la ripresa dei rapporti, pur mantenendo inalterati i legami bilaterali con Israele. Prima di tali trattative le autorità israeliane avevano riferito a Reuters che non pensavano ad alcun coordinamento missilistico sul Golfo Persico. Ciò nonostante, con il briefing organizzato da Patel le autorità israeliane hanno fatto marcia indietro. In realtà, la conferenza live è servita a lanciare la proposta di creare una comune linea di difesa missilistica tra Israele e Paesi del Golfo.

La proposta di Israele

Israele ha strutturato su più livelli la futura difesa missilistica del Golfo. Soprattutto, ha ideato una strategia che gli consenta di colpire gli obiettivi a qualsiasi altitudine e “agganciare” qualsiasi bersaglio. Più precisamente, il livello più basso è rappresentato dall’intercettatore israeliano a razzo a corto raggio Iron Dome, col quale le forze israeliane hanno abbattuto missili da crociera e velivoli senza pilota. Questa nuova tecnologia è impiegata anche dall’esercito statunitense che ha già ricevuto una prima batteria, mentre un secondo ordine è in arrivo. Questo, almeno, quanto afferma Pastel. Inoltre, Israele conta di sfruttare anche l’intercettore di medio raggio David’s Sling con sistema Arrow, capace di abbattere i missili balistici nello spazio.


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