La tassa sui conti correnti e sui libretti postali che ci aspetta il 30 giugno è denominata imposta di bollo. Norma in vigore dal 2011 con il decreto Salva Italia emanato durante il Governo Monti (DL 201/2011). Tale disposizione, modificata nel tempo, ha fissato l’obbligo di pagamento di un importo fisso pari a 34,20 euro l’anno per le persone fisiche e di 100,00 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
La somma verrà prelevata dalla banca direttamente dai conti correnti, ma tale imposta interessa anche i libretti di risparmio bancari e postali. Nella maggior parte dei casi si applica una rateizzazione spalmando il pagamento per l’anno solare. Quindi chi ha una rendicontazione bancaria trimestrale pagherà 8,55 euro a fine giugno, ovvero un quarto del totale. Gli altri soggetti giuridici invece pagheranno 25 euro .
Eccezioni al pagamento della tassa sui conti correnti
Non tutti però sono obbligati al pagamento dell’imposta, esistono alcune eccezioni nell’applicazione di tale prelievo forzato:
- nel caso in cui il limite di giacenza media sia inferiore ai 5.000 euro;
- le carte prepagate;
- i conti Paypal che non rientrano nella categoria ‘conti correnti bancari’;
- Isee inferiore a 7.500 euro.
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Nessuna proroga dell’imposta
La tassa sui conti correnti, come detto, viene generalmente prelevata alla fine di giugno di ogni anno. Non mancherà anche nel 2020 nonostante l’emergenza coronavirus. Alcune scadenze fiscali sono state spostate per poter portare un pò di serenità economica. Non questa, però, nonostante si fosse parlato in questi giorni di una proroga al 30 settembre per le tasse di giugno.
Questo mese in genere equivale a un salasso per i contribuenti. Imposte come IMU e IVA e adesso anche quella sui conti correnti. Tutto questo nonostante una notevole confusione sia in termini di scadenze di versamento e sia in merito alle scadenze di presentazione dei vari modelli dichiarativi, vista la pubblicazione in poco più di tre mesi di tre decreti.