La questione Taiwan-Cina preoccupa non solo quella fetta di territorio del Mar Cinese Meridionale, ma anche le prospettive geopolitiche di paesi impegnati sul territorio come gli Stati Uniti. Le incursioni nello spazio aereo sono aumentata negli ultimi giorni. Dalla scorsa settimana sono infatti circa 150 i velivoli militari cinesi che hanno sorvolato Taiwan.
La presidente dell’ isola Tsai Ing-wen, intervenuta in un forum sulla sicurezza, ha ricordato che il suo paese non cerca lo scontro militare, ma solo la pace. “Taiwan non cerca uno scontro militare“, ha detto Tsai venerdì a Taipei.
“Spera in una convivenza pacifica, stabile, prevedibile e reciprocamente vantaggiosa con i suoi vicini. Ma Taiwan farà anche tutto il necessario per difendere la sua libertà e il suo stile di vita democratico”.
Taiwan-Cina: è possibile aprire un dialogo?
Per quanto riguarda Taiwan la presidente ha espresso di essere aperta a qualunque forma di dialogo. Ha anche esortato altri paesi ad intervenire per porre fine a questo clima che se ingigantito potrebbe diventare esplosivo. Tsai Ing-wen ha ribadito che lo scenario dell’Indio-Pacifico non deve rischiare un pericolo di questo tipo e per questo ha aggiunto che “lavorerà insieme ad altri paesi regionali per garantire la stabilità“.
Taiwan nel forum sulla sicurezza ha incontrato quattro senatori francesi e l’ex premier australiano Tony Abbot. Quest’ultimo nel suo intervento ha colpito duramente la Cina bollandola come una nazione aggressiva, sia nei confronti dell’Australia che in quelli di Taiwan.
Gli Usa sostengono segretamente i militari taiwanesi
Intanto gli Stait Uniti, altro attore strategico fondamentale per l’isola, hanno iniziato una serie di esercitazioni segrete a sostegno degli alleati. Secondo il Wall Street Journal circa due dozzine di militari Usa, in larga parte appartenenti alla marina, stanno addestrando le forze di terra e marittime di Taiwan. Tutto questo non da ora ma da almeno un anno, ossia da quando la Cina ha intensificato la sua presenza militare al confine.