giovedì, Aprile 17, 2025

Svezia: l’approccio del Paese alla pandemia

Il mondo sta affrontando una vera e propria pandemia, ma la Svezia sembra agire controcorrente rispetto agli altri Paesi. Perché?

LEGGI ANCHE: Coronavirus: come saranno i viaggi in futuro?

L’atteggiamento della Svezia

Ci sono crescenti critiche tra medici e accademici sull’approccio svedese che consiste essenzialmente nell’ignorare le regole di distanziamento sociale. Mentre la Danimarca e la Norvegia hanno chiuso i loro confini e imposto rigide normative ai loro residenti, in Svezia la vita prosegue come prima. Grandi eventi come l’inizio della stagione calcistica svedese sono rinviati e le università sono chiuse, ma per il resto la vita non è cambiata più di tanto. I media svedesi non stanno certamente ignorando la crisi, ma le strade sono ancora piene di persone. Le scuole rimangono aperte, così come i confini. Anche la maggior parte dei caffè, ristoranti e negozi sono aperti.

Il primo ministro Stefan Löfven ha chiesto a tutti i cittadini di evitare viaggi non indispensabili e di stare a casa per coloro che si sentono male o hanno più di 70 anni. Non ha però messo in atto le severe misure di emergenza della Danimarca e Norvegia. “Noi adulti dobbiamo essere esattamente questo: adulti. Non diffondere panico o voci. Nessuno è solo in questa crisi, ma ogni persona ha una grande responsabilità”, ha detto durante un recente discorso televisivo.

La gente del posto agisce autonomamente

Nonostante il governo abbia scelto di fornire poche indicazioni, molti locali stanno prendendo in mano la situazione. La società di trasporto pubblico di Stoccolma ha riportato un calo del 50% nel numero di passeggeri la scorsa settimana. Le scuole sono aperte, ma molti genitori preferiscono tenere i figli a casa. Molte aziende stanno chiudendo gli uffici e stanno attivando il lavoro da casa.

La scienza alla base della strategia svedese

Nonostante le critiche al Primo Ministro, è la sanità che si sta occupando della situazione. In un articolo su  The Conversation, due professori dell’Università di Lund hanno analizzato i risultati delle simulazioni dei dati: “Da queste simulazioni, è chiaro che il governo svedese prevede molti meno ricoveri per 100.000 abitanti di quelli previsti in altri paesi, tra cui Norvegia, Danimarca e Regno Unito “

Il numero dei decessi però potrebbe essere alto: “La ragione sembra essere che le autorità svedesi credano che ci siano molte persone infette senza sintomi e che, di coloro che vengono all’attenzione clinica, solo uno su cinque richiederà il ricovero in ospedale”, hanno detto i professori.

Nonostante questo, in Svezia “non c’è umore ribelle qui. Il sostegno per i socialdemocratici è aumentato e le persone hanno una grande fiducia nell’Istituto di sanità pubblica”.

La strategia funziona?

Secondo il briefing quotidiano dell’Istituto svedese di sanità pubblica del 30 marzo, il numero di casi positivi di COVID-19 nel paese ha superato i 4.000. Il numero è molto simile al tasso di infezione in Norvegia, ma la popolazione svedese è il doppio.

Tuttavia, Akinmade Åkerström afferma che esiste una semplice ragione per il numero relativamente basso di infezioni: “Pochissime persone sono sottoposte a test, quindi è impossibile conoscere la vera diffusione della malattia”.

Due giorni fa, Karin Tegmark Wisell dell’agenzia di sanità pubblica svedese ha dichiarato che era “troppo presto per dirlo” se l’approccio svedese sta riscuotendo successo.

Lo scorso fine settimana, sono state bandite le riunioni pubbliche di oltre 50 persone, il primo segno di un atteggiamento più rigoroso da parte delle autorità svedesi.

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