sabato, Aprile 19, 2025

Sulle tracce di Aldo Moro. Trattative con i palestinesi per liberare l’onorevole Moro. Seconda parte  


La trattativa con i palestinesi per liberare l’onorevole Aldo Moro

Nella seconda parte della relazione della commissione, relativa alla trattativa con i palestinesi per la liberazione dell’onorevole Moro, viene sottolineato il ruolo del colonnello Giovannone. E’ opportuno ricordare come più volte l’ufficiale viene chiamato in causa da Moro, nelle sue lettere dal carcere del popolo. Nel documento della commissione viene scritto: “Oltre a due documenti del 18 e 19 marzo, è particolarmente importante una nota del 30 marzo, sempre trasmessa da Giovannone, nella quale si riporta che «Farouk Kaddumi habet personalmente richiestomi presente Nemr Hammadi far pervenire at ministro Cossiga rinnovata assicurazione resistenza palestinese circa ricerca in atto tramite qualsiasi militante qualunque organizzazione resistenza in contatto con elementi Brigate rosse aut altri gruppi eventualmente at conoscenza operazione Moro ogni utile informazione che sarà immediatamente comunicata alt in particolare “Saleh” uno dei dirigenti di maggiore prestigio et ascendente anche presso organizzazioni Fronte Rifiuto sta operando ambito taluni elementi Fronte Popolare Habbash ricercando contatto anche con Wadi Haddad che trovasi Bagdad». Alla metà di aprile sembra determinarsi una svolta, grazie all’attività di studenti e militanti palestinesi presenti in Italia. Da Beirut Giovannone – che si muoveva tra Libano e Italia – comunicava che l’esponente di un’organizzazione studentesca palestinese era pronto a collaborare con Giovannone «su ordine vertice O.L.P. da domani, con direttive recarsi ovunque in Italia d’accordo con me, ovunque fosse necessario». Già il 16 aprile questa prospettiva venne però meno, perché, come chiarito da Abu Hol, «nessuna persona loro organizzazione est in grado collaborare». Nello stesso giorno Giovannone trasmetteva due importanti informazioni. Comunicava in primo luogo che i palestinesi potevano dare assicurazioni esplicita su «l’inesistenza in intera area palestinese qualsiasi programmazione operativa relativa all’Italia. Tuttavia l’affermazione riferiscesi anche a gruppo Bagdad del defunto Wadi Haddad, ma non estendesi organizzazione terroristica capeggiata da noto Carlos che opera su direttive esclusivamente libiche». Dichiarava poi che «Il rappresentante olp Roma [Nemr Hammad], che resterà a Beirut sino a fine mese, est assuntosi responsabilità seguire esito ulteriore ricerca informazioni su vicenda Moro e su qualsiasi eventuale iniziativa potesse comunque interessarci, riferendone immediatamente con messaggio tramite segretario centro bermude alt Maestro». A metà aprile, quando Giovannone comunicava che un esponente della organizzazione studentesca palestinese doveva essere messo a sua disposizione esisteva già una consistente attivazione palestinese per reperire Moro, che alimentava una certa fiducia nei Servizi. Anche se la Commissione ha accertato che non esiste presso i Servizi italiani alcun tracciamento degli spostamenti di Giovannone, la sua presenza a Roma in questo periodo è dimostrata anche da una conversazione del 13 aprile 1978 sull’utenza di Nicola Rana nel corso della quale il Colonnello riferisce di trovarsi a Roma e si mette a completa disposizione”.

 

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