sabato, Aprile 19, 2025

Sulle tracce di Aldo Moro. Il biglietto di Casaroli ad Andreotti


Casaroli ed Andreotti

Aldo Moro, durante i 55 giorni di prigionia, scrisse un centinaio di messaggi. Dalla “prigione del popolo”, allestita dalle brigate rosse, i leader democristiano ha indirizzato lettere e biglietti a numerose personalità. Di quelle fatte pervenire dai brigatisti, durante la prigionia, importante è quella indirizzata al Papa Paolo VI. Attraverso canali particolari – don Antonio Mennini – la lettera di Moro arrivò al Vaticano. Monsignor Agostino Casaroli, all’epoca dei fatti, Arcivescovo titolare di Cartagine e Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, inviò, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti, in data 25 aprile 1978, un biglietto. Sul foglio della Città del Vaticano Casaroli scrisse “Con sincero ossequio, in relazione al colloquio di veneri 21 aprile”. Insieme al biglietto c’era allegata la lettera dello statista democristiano inviata a Paolo VI. Nella suddetta lettera troviamo scritto “Alla stampa, da parte di Aldo Moro, con preghiera di cortese urgente trasmissione all’augusto Destinatario e molte grazie. A S.S. Paolo VI Città del Vaticano. In quest’ora tanto difficile mi permetto di rivolgermi con vivo rispetto e profonda speranza alla Santità Vostra, affinchè con altissima autorità morale e cristiano spirito umanitario voglia intercedere presso le competenti autorità governative italiane per un’equa soluzione del problema dello scambio dei prigionieri politici e la mia restituzione alla famiglia, per le cui necessità assai gravi sono indispensabili la mia presenza ed assistenza. Solo la Santità Vostra può porre di fronte alle esigenze dello Stato, comprensibili nel loro ordine / le ragioni morali e il diritto alla vita. Con profonda gratitudine, speranza e devoto ossequio, dev.mo Aldo Moro”. Alle sollecitazioni da parte del Vaticano, il Presidente Giulio Andreotti indirizzò una lettera a monsignor Casaroli per spiegare l’atteggiamento dello Stato rispetto alla grave situazione creatasi. Lo storico Miguel Gotor, nel suo libro “Aldo Moro. Lettere dalla prigionia” si chiede se l’originale della lettera di Moro si trovi conservata negli archivi vaticani.

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