Il suicidio è un atto volontario di morte che nasconde dolore e frustrazioni. Atto commesso dall’antichità ad oggi. Nell’antichità era un atto eroico, oggi un voler sfuggire dall’accettazione dei propri limiti di vita oppure da abusi. Bisogna insegnare ai giovani ad essere più autonomi e ad accettarsi per quello che sono a prescindere dalle opinioni altrui. Necessita insegnare ai giovani ad accettare le proprie debolezze e i propri limiti.
Il suicidio nell’antichità
Exekias, Anfora con il suicidio di Aiace 5050-30 a.C. L’eroe cede la propria carne alla terra per consegnare il proprio nome alla storia. Il suicidio come un valore eroico. Nel IV-V secolo si afferma con la concezione cristiana della morte volontaria. Metà Settecento il suicidio fu depenalizzato.
Termine suicidio
Il termine suicidio nasce nella metà del 1600 per indicare la morte volontaria o interruzione di vita volontaria. Durkheim lo definisce come :” ogni caso di morte direttamente o indirettamente risultante un atto positivo o negativo compiuto dalla stessa vittima pienamente consapevole di produrre questo risultato ” cioè chi compie questo è consapevole dell’atto stesso. La piena responsabilità di chi lo compie.
L’OMS e il suicidio
L’OMS lo definisce “un atto con un esisto fatale pianificato e realizzato della stessa persona deceduta con l’obiettivo di produrre i cambiamenti desiderati “. Il suicida vuole dimostra agli altri che esiste anche se non esiste più. Il suicidio va oltre l’atto stesso.
L’autopsia psicologica
L’autopsia psicologica consisterebbe nell’intervistare le persone vicino alla persona suicida con lo scopo di conoscere le sue abitudini, il suo stile di vita e i suoi problemi. Chi si suicida di solito lo fa per manifestare qualcosa e se lo fa un giovane vuole manifestare il proprio disagio e limitatezza di vita.
Tipo di suicidi
Il suicidio individuale, suicidio di coppia, suicidio di gruppo e suicidio di massa. I mezzi utilizzati sono diversi e variano secondo lo spazio e il tempo : impiccagione, annegamento, uso del fuoco ecc. L’uso del mezzo dipende anche dal genere, l’uomo tende ad utilizzare metodi più crudi e violenti rispetto alle donne. Il suicidio è riconducibile a numerose variabili psicologiche, ma anche a fattori sociali.
Fattori che incidono sul suicidio
I fattori che incidono sul suicidio sono tre: la forza delle relazioni domestiche, le religioni e i sistemi di valori. Esistono anche i suicidi altruistici soprattutto nel passato dove vedove indiane andavano al rogo per accompagnare il marito defunto oppure suicidi per dovere o “istituzionalizzati” come hara-kiri, kamikaze e juramentado.
Consistenza del suicidio
In occidente e nei paesi di sviluppo è tra le prime dieci cause di morte. In Europa il tasso del suicidio varia da 8 a 50 per 100.000 abitanti. L’Ungheria ha avuto per anni il tasso più alto dei suicidi in Europa.
La gioventù attuale e il suicidio
La gioventù attuale ha una crescente difficoltà a trovare un proprio posto e ruolo nella società odierna. L’adolescente incolpa dei propri problemi la società esterna. La carenza di solidità affettiva, dell’autonomia sociale e la fiducia in se stesso o negli altri può portare ad un senso di inadeguatezza. Bisogna all’armarsi quando i pensieri di sparizione, abbandono, fuga o morte diventino concreti nel tentativo di suicidio e anche gli atteggiamenti autolesivi sono da attenzionare. L’adolescente ha difficoltà di vivere la propria età , l’adolescenza che è una fase nuova della vita.
Segnali d’allarme
Marcato cambiamento delle abitudini alimentari e del ritmo sonno veglia; fughe, comportamenti violenti, comportamenti ribelli, isolamento dalla famiglia e dagli amici, poca cura e trascuratezza di se. “Nei ragazzi mancherebbe la percezione del realismo, non comprendono che alcuni desideri non sono realizzabili e non comprendono che bisogna adattarsi al limite. L’adolescente non viene educato a vivere nella debolezza”.
