Veniva presentata il 10 ottobre 1958 al Salone di Tokyo, ed era la prima auto di massa prodotta dalla Casa. Era la Subaru 360.
Qual è la storia della Subaru 360?
Era una piccola vettura, un’utilitaria la cui “vita” fu relativamente breve, appena 13 anni. In questo periodo ne vennero prodotti 400.000 esemplari, e alcuni sbarcarono anche negli Stati Uniti. Qui, però, fu necessario richiedere una speciale autorizzazione, in quanto nei crash test non aveva ottenuto buoni risultati nelle collisioni con mezzi americani.
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Storia di un piccolo mito
Se vogliamo seguire l’esatta genesi di quest’auto, il lancio sul mercato della Subaru 360 è datato 3 marzo 1958. Al Salone di Tokyo però era stata condotta, qualche mese dopo, allo scopo di attirare l’attenzione dei visitatori locali, ma anche dei primi ospiti stranieri. In quel momento il Giappone stava tentando di trarre profitto dal boom economico, con il governo che spingeva affinché le case automobilistiche producessero modelli più piccoli e con un costo minore.
La popolare Coccinella
La piccola Subaru 360 pesava 400 kg, montava un telaio monoscocca, il pannello del tetto in fibra di vetro e le portiere con apertura controvento. Per la sua forma molto particolare veniva definita Coccinella, e diventò subito una delle auto più popolari del Giappone. Era disponibile in versione due porte, station wagon e cabriolet. Il nome Subaru 360 era dovuto alla cilindrata del motore, a tassazione limitata (356 cc).
Valutazione dell’usato
Lo scorso marzo Repubblica ha pubblicato un rapporto sulla rivalutazione dell’usato per la Subaru 360. Tra il 2020 e l’inizio del 2021 i modelli sono stati rivalutati positivamente del 353,7%. In Italia quest’auto non avrebbe probabilmente avuto seguito, poiché nella stessa epoca usciva anche la Fiat 500. Se però ne possedete una, sappiate che potreste chiedere anche più di quanto previsto: oggi, un modello in buone condizioni può essere valutato fino a 50.000 euro.