Salman Abedi non ha agito da solo. Ne è certa la polizia britannica, che sta cercando il costruttore della bomba usata nella strage all’arena. Il responsabile della polizia di Manchester, Ian Hopkins, ha dichiarato che “Abedi faceva parte di una rete”.
Secondo il Ministro dell’ Interno Amber Rudd, la bomba utilizzata nella strage era “complessa”, realizzata con materiali difficili da reperire nel Regno Unito. L’attacco di lunedì “è stato più sofisticato degli attacchi precedenti” ed “È quasi impossibile che non abbia avuto aiuto”.
Si scava intanto sul passato dell’attentore. Secondo alcune dichiarazioni rilasciate da un funzionario dell’intelligence Usa all’emittente NBC News, i familiari di Abedi in passato avrebbero avvertito le autorità britanniche della sua pericolosità. Ramadan Abedi, padre del terrorista, era scappato dalla Libia di Gheddafi nel 1993 e aveva chiesto asilo politico in Gran Bretagna. Dopo la caduta del regime, era rientrato in patria. Il quotidiano britannico Times riporta che Salman Abedi era rientrato da pochi giorni dalla Libia, dove aveva trascorso un periodo di tre settimane. Circostanza confermata anche dal padre, che al telefono con l’Associated Press he tentato di scagionare il figlio “Non c’entra niente con l’attentato, ho parlato con lui cinque giorni fa ed era normalissimo”.
A Tripoli è stato arrestato il fratello minore di Salman Abedi, Hashem Abedi, sospettato di legami con l’Isis. Al corrente dell’imminente attacco suicida del fratello Salman al Manchester Arena, sarebbe stato in procinto di mettere a segno un attentato in Libia. In un comunicato ufficiale la Rada, la polizia libica, fa sapere che i due fratelli avevano giurato fedeltà al Califfato. Nello stesso blitz oltre ad Hashem è stato portato in carcere anche il padre.
L’intelligence britannica ora deve stabilire se in Libia Salman sia stato addestrato in un campo jihadista. Dai servizi segreti francesi giunge notizia che il jihadista di recente si fosse recato anche in Siria.
La polizia di Manchester e le forze speciali oggi hanno eseguito altri sei arresti in diversi quartieri. Un uomo con in mano un pacco sospetto è stato arrestato a Wigan, nord-ovest di Manchester. Tra gli arrestati c’è anche Ismail Abedi, un altro fratello dell’ esecutore dell’attentato. Il fermo è stato compiuto nella zona di Chorlton, non lontano dall’abitazione di Ismail. Un curriculum online lo definisce esperto informatico che ha lavorato per il Manchester Islamic Centre, il centro islamico della moschea di Didsbury frequentata dalla famiglia Abedi. Fermata anche una donna a Blackley, a nord della città.
Il livello di allerta terrorismo nel Regno Unito è stato elevato da “grave” a “critico” : Scotland Yard teme infatti un imminente nuovo attacco. I siti strategici di Londra – inclusi Buckingham Palace, Westminster e Downing Street – saranno da oggi sotto protezione militare. In totale, saranno dispiegati 3800 soldati militari su tutto il territorio nazionale.
Il bilancio, ancora provvisorio, di questa orrenda carneficina è di 22 vittime ( la più piccola di soli 8 anni) e 119 feriti, di cui 20 versano in gravi condizioni. Tra questi 12 sono bambini, che lottano tra la vita e la morte.