mercoledì, Aprile 16, 2025

Storia moderna sulla disabilità in Italia ed in Europa

Fin dal 1600 i disabile venivano mal visti dalla società perché non produttivi in quanto la maggior parte della popolazione dei Paesi europei era di estrazione contadina per cui servivano braccia valide per lavorare nei campi e ciò non succedeva quando in una famiglia nasceva un figlio disabile, che nella maggior parte dei casi veniva soppresso o abbandonato attraverso la ruota nei conventi dove venivano curati dalle amorevoli cure delle monache.

 

Questo comportamento andò avanti fi quando una dottoressa di nome Maria Montessori a metà 1800 si accorse che anche i bambini disabili avevano delle loro abilità anche se diverse da quelle degli altri e così iniziò ad insegnare loro aprendo le “Case dei bambini” dove ogni bambino imparava il senso dello spazio e di come e a cosa servissero le suppellettili ancor oggi viene usato nelle scuole dell’infanzia, ex scuole materne, il suo metodo. Ella apri classi differenziali e scuole speciali perché riteneva che i bambini disabili potessero ritardare l’apprendimento dei bambini così detti “Normali” ma che io definisco Sani); solo dopo svariate battaglie sui loro diritti alla non emarginazione vennero inseriti nelle classi normali insieme ai bimbi sani grazie alla Legge numero 118 del 1971 che inserisce i bambini con disabilità lievi nelle classi normali della scuola dell’obbligo ad essa seguirà la Legge numero 517 del 1977 che chiuderà definitivamente le classi differenziali e le scuole speciali facendo in modo che ogni bambino con disabilità potesse seguire insieme agli altri.

 

Essa prevede pertanto l’inclusione di professori o maestri specializzati (maestri/ professori di sostegno) che possano seguire questi bambini nel loro percorso scolastico affiancando gli insegnanti generici, di lingue straniere e di religione nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado con la Legge 104 del 5 febbraio 1992 questo diritto viene esteso anche in ambito universitario attraverso le figure dei “Tutor presa appunti, accompagnamento campus universitario e mensa”, ma in special modo attraverso i “Tutor specializzati” che non sono altro che ragazzi laureati con le diverse Magistrali che aiutano nella preparazione agli esami gli alunni disabili parlando con ogni singolo professore dei punti di forza e di quelli di debolezza degli stessi alunni disabili affinché ne tengano conto in sede d’esame.

Con l’avvento del nazifascismo, ma ancor più del Nazismo i disabili vennero perseguitati e condotti nei campi di sterminio di cui il più grande ed importante fu quello di Auschwitz –Birkenau dove arrivavano stipati in dei vagoni come fossero bestie ed una volta arrivati venivano mandati alle “Docce” che poi non sono altro che le camere a gas per, alla fine finire, nei forni crematori dove venivano portati su carriole da altri compagni di sventura che avrebbero finito per fare la loro stessa fine.

 

Sempre nel ventesimo secolo alla fine di queste mostruosità che ricordo furono perpetrate anche ai danni di gay, lesbiche, varie etnie di zingari tra cui i rom, i disabili, ma specialmente tutti coloro che per un verso o per un altro ebbero problemi psichici vennero internati nei manicomi dove le cure erano altrettanto disumane si parlò di elettroshock, camice di forza etc etc… fin quando con la Legge numero 180 del 13 maggio 1978 conosciuta come Legge Basaglia vennero chiusi i manicomi ed i pazienti furono trattati finalmente come persone con la Legge 23 dicembre 1978 che creò il Sistema Sanitario Nazionale che doveva provvedere per un loro recupero psicofisico e ciò poteva accadere solo nei reparti psichiatrici e nei centri CIM (Igiene Salute Mentale) dove venivano seguiti da psichiatri a livello farmacologico e da psicologi per il resto delle loro giornate erano affidati alle cure dei loro familiari, parenti o in mancanza di ciò ad istituti psico-riabilitativi; purtroppo questo succede a tutt’oggi con quei pazienti che hanno delle problematiche psichiche e molti di loro vengono abbandonati in questi istituti proprio dalle stesse famiglie specie se affetti da autismo grave in quanto specie le madri non riescono ad accettare questo handicap-disabilità dei propri figli.

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