Una guerra di dazi
L’amministrazione di Trump ha annunciato che dal 24 Settembre entreranno in vigore dei nuovi dazi su molti prodotti cinesi. Una misura economica del valore di 200 miliardi di dollari all’anno. Le restrizioni volute dal Presidente degli Stati Uniti colpiranno beni di consumo comuni (condizionatori d’aria, candele per automobili, mobilio e lampade). Rispetto alla lista inizialmente redatta, sono stati esclusi 300 prodotti, tra cui gli accessori Apple come gli Apple Watch e le Apple AirPods.
La Casa Bianca ha fatto sapere che qualunque azione di risposta da parte del governo cinese darebbe il via ad una nuova fase delle trattative, ovvero l’imposizione di “tariffe addizionali su circa 267 miliardi di dollari sui prodotti cinesi”. Ciò significherebbe porre dei dazi sulla totalità dei prodotti ‘made in Cina’ presenti negli Stati Uniti.
Trump difficilmente rivedrà la sua posizione, forte della possibilità di imporre dazi a proprio piacimento restando comunque al riparo. Questo lo si deve soprattutto alle caratteristiche delle politiche commerciali statunitensi. Gli Stati Uniti sono infatti, un Paese più orientato all’ importazione che all’ esportazione.
D’altro canto la Cina, non può non rispondere. Sarebbe una dichiarazione formale di debolezza che una superpotenza non si può permettere. Xi Jinping intende colpire – ripagando con la stessa moneta Trump – alcuni prodotti americani importati in Cina, come la soia, la carne, gli alcolici e sopratutto le automobili.
Kevin Rudd, ex Primo Ministro d’Australia ed esperto di politica estera cinese, ha dichiarato: “il 2018 sarà l’inizio di una guerra, una guerra commerciale, fatta di investimenti e di tecnologia tra le due grandi potenze del 21° secolo, con un punto di atterraggio incerto”.
I dazi sembrano essere l’ennesima prova di come Trump sia sempre più intenzionato a rispettare il principio American First. Dopo la rivoluzione del NAFTA e il tentativo di ribaltare le relazioni commerciali con l’Europa, l’eccentrico Presidente cerca ora di imporre il proprio potere sulla Cina.