Gli Stati Uniti bloccano i pagamenti delle cedole delle obbligazioni russe, in scadenza nel 2022 e nel 2042, ai detentori del debito sovrano. Si tratta di oltre 600 milioni di dollari dalle riserve detenute presso le banche americane. Che non hanno acquisito l’autorizzazione dal Tesoro per essere elaborati dall’istituto finanziario corrispondente, la JPMorgan. E’ una misura destinata ad aumentare la pressione su Mosca. Dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio.
Gli Stati Uniti bloccano i pagamenti del debito sovrano: qual è l’opzione?
La Russia, che ha un totale di 15 obbligazioni internazionali in circolazione per un valore nominale di circa 40 miliardi di dollari, è riuscita finora a evitare il default del suo debito internazionale. Nonostante le sanzioni occidentali senza precedenti. Ma il compito si fa più difficile. “Oggi (lunedì, ndr) è la scadenza per la Russia di effettuare un altro pagamento del debito”, ha affermato un portavoce del Tesoro”. “A partire da oggi, il Tesoro degli Stati Uniti non consentirà il pagamento di debiti in dollari dai conti del governo russo presso le istituzioni finanziarie statunitensi. La Russia deve scegliere tra il prosciugamento delle restanti preziose riserve in dollari o nuove entrate, o il default“. Mosca ha un intervallo di grazia di 30 giorni per effettuare il pagamento.
Russia: possibile il default?
Mosca isolata com’è sul piano della politica estera, col valore del rublo crollato, le sanzioni a bloccarne l’export e la Borsa chiusa, è ancora molto lontana dal default? Se la Russia non riesce a pagare nessuna delle cedole obbligazionarie entro il periodo di tempo predeterminato, o effettua pagamenti in rubli dove sono specificati dollari, euro o altra valuta, ciò costituirebbe un default. Sebbene Mosca non sia in grado di accedere ai mercati finanziari internazionali a causa delle sanzioni dell’Occidente, un’inadempienza le vieterebbe di accedere a quei mercati. Fino a quando i creditori non saranno completamente rimborsati. E tutte le cause legali derivanti dall’inadempienza non saranno risolte. Tuttavia dato che il default è più una condizione fiduciaria che matematica, è difficile dire se la Russia sia davvero così vicina al default. Finché troverà investitori disposti a credere che riuscirà a onorare i propri debiti, starà a galla. Certo, dovrà reggersi su una economia di guerra. Chiedere ai propri cittadini sforzi immani (i russi comunque sono abituati a fame e miseria) ma, sul fronte della politica estera Vladimir Putin non è affatto poi così isolato.
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