In Spagna si va verso un terzo governo guidato dal socialista Pedro Sanchez. La presidente del Congresso, Francina Armengol, potrebbe comunicare già oggi la data della sessione parlamentare in cui tenere prima il dibattito poi il voto di fiducia a favore del primo ministro.
Spagna: verso il terzo governo guidato da Sanchez
In Spagna si va verso il terzo governo Sanchez. Il partito PSOE dopo aver raggiunto un accordo con Sumar, ERC e Junts, ha ora raggiunto un accordo con il PNV per l’investitura di Pedro Sanchez. Il leader socialista avrebbe ora la fiducia di 178 parlamentari, due in più del necessario per diventare il nuovo primo ministro. Anche il partito di centrodestra Coaliciòn Canaria (CC) delle isole Canarie ha annunciato il suo sostegno a Sanchez. CC era uno dei partiti che aveva sostenuto il candidato del Partito Popolare (PP), Alberto Núñez Feijóo, in un eventuale governo PP-Vox.
Proteste a Madrid contro l’amnistia
Nel frattempo, scoppiano le proteste contro l’accordo raggiunto tra PSOE e il partito indipendentista catalano Junts a favore dell’amnistia. Violente proteste a Madrid con atti di vandalismo, roghi di cassonetti, lancio di oggetti, petardi e conseguenti cariche della polizia. Quindici manifestanti sono stati arrestati per gli scontri avvenuti davanti alla sede del Partito socialista. Alla manifestazione era presente anche il leader del partito di estrema destra Vox, Santiago Abascal, che ha definito l’accordo un “colpo di stato”. “Dobbiamo stare in piazza. Sono qui per sostenere i nostri connazionali e dire loro che non sono soli. Siamo di fronte al periodo più buio della storia. Abbiamo il dovere di resistere a un governo e a un tiranno che sta per ottenere l’investitura con tutti i nemici della Spagna”, ha detto Abascal.
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