Jay Buckey, 63 anni, astronauta in pensione, ci fornisce degli interessanti strumenti di aiuto per riuscire a gestire lo stress causato dall’isolamento a casa.
In periodi di quarantena per l’emergenza coronavirus, l’ex astronauta e il suo team di ricerca, presentano uno studio utile a rimanere sereni e lucidi tra le mura domestiche.
Nel 1998 Buckey, professore alla Geisel School of Medicine di Dartmouth College ha trascorso 16 giorni in orbita intorno alla Terra. Confinato nei piccoli alloggi abitabili della navetta spaziale Columbia.
Sostanzialmente, non vi è alcuna differenza tra l’isolamento in una navetta spaziale e l’isolamento in casa. Ha spiegato il professore in un comunicato. Sottolineando quanto il suo studio possa tornare utile in tempi di covid-19.
Il dott. Jay Buckey confinato per 16 giorni in una navetta spaziale
Il 17 aprile 1998, Jay Buckey guidò la navetta spaziale Columbia in un’orbita terrestre bassa. Durante i successivi 16 giorni, ha studiato l’impatto della microgravità sul sistema nervoso umano. Con lui sei compagni d’equipaggio.
Buckey fece il giro del pianeta 256 volte. Uscire in cortile per una passeggiata era, a volte, possibile.
“Le persone isolate e confinate sono a rischio di conflitti, stress e depressione – afferma l’ex astronauta – Fortunatamente, ci sono abilità che le persone possono usare per affrontare questo, e queste abilità possono essere apprese“.
Dopo l’esperienza nello spazio Buckey sviluppa un programma di ricerca di auto-aiuto per chiunque si trovi in isolamento
In qualità di direttore dello Space Medicine Innovations Lab presso Geisel, Buckey studia strategie per aiutare le persone a rimanere lucidi in piccoli spazi per lunghi periodi.
Sebbene il programma non sia progettato specificamente per le misure di allontanamento sociale e di quarantena associate a covid.19, Buckey ritiene che abbia rilevanza nel contesto della pandemia.
Il programma di auto-aiuto, realizzato insieme al suo team di ricerca, è disponibile online. Gli strumenti messi a disposizione sono accessibile a tutti e totalmente gratuiti. Gli utenti possono utilizzarli in maniera anonima.
I video e le lezioni online sono stati chiamati Dartmouth PATH Program. Per averne accesso è richiesta solo la sottoscrizione di un modulo di consenso. Essendo parte di uno studio di ricerca con il College.
I video e le schede informative del programma di ricerca sono stati creati per persone che non possono accedere al mondo esterno. Ad esempio, coloro che lavorano in luoghi come lo spazio e le stazioni di ricerca in Antartide.
“Non vi è alcun motivo per cui le persone che si trovano improvvisamente bloccate a casa per lunghi periodi di tempo, da sole o con altri, non dovrebbero accedere a queste risorse“, afferma Buckey.
Parlando delle sue ricerche sull’isolamento, Buckey fa riferimento a un passaggio del Diario di un cosmonauta di Valentine Lebedev. Racconto in prima persona dei 200 giorni trascorsi a bordo della stazione spaziale russa Salyut-7
Valentine Lebedev trascorse 200 giorni nello spazio
“Non capiamo cosa stia succedendo“, scrive Lebedev. “Camminiamo in silenzio l’uno accanto all’altro, sentendoci offesi. Dobbiamo trovare un modo per migliorare le cose“.
Impressionante come queste parole calzino a pennello in questi giorni di quarantena.
Il programma di auto-aiuto, elaborato da Jay Buckey, include varie strategie
Le tre aree principali affrontate nello studio includono la risoluzione dei conflitti, la gestione dello stress e il miglioramento dell’umore.
ll programma di auto-aiuto include strategie per affrontare lo stress, la depressione e il conflitto.
Si tratta di strumenti particolarmente utili per coloro che vivono in isolamento con un piccolo gruppo di persone. Coinquilini, familiari o simili.
Gestione dello stress
L’aspetto dello stress, spiega Buckey è “basato sull’idea che tutti noi abbiamo innescatori di stress, e questi innescatori ci portano a fare determinate cose. A compiere determinate azioni, e anche a darci sentimenti forti, come l’ansia“.
Il programma prevede anche tecniche di rilassamento. Strumenti per aiutare a mettere da parte pensieri preoccupanti e consigli su una comunicazione efficace.
Prevenire la depressione
Il programma sull’umore aiuta a identificare i “trattamenti per la risoluzione dei problemi“- ha detto l’ex astronauta – come trovare cose su cui hai un certo controllo“.
Gestione dei conflitti
“Con il conflitto, l’idea è di dare alla gente alcune istruzioni su come, a volte, i conflitti si sviluppano“, spiega il professore.
Sottolineando come spesso questi conflitti nascano sul significato e peso che si dà alle parole altrui. Fornendo esempi ed esercizi che spiegano come le diverse interpretazioni ed i significati assegnati possono intensificare il conflitto.
Le persone con le quali viviamo tutto il giorno, tutti i giorni, sono probabilmente le persone con le quali si possono generare dei conflitti.
Tuttavia, aggiunge Buckey, “è importante essere in grado di elaborare le cose mantenendo intatte quelle relazioni. Siamo davvero tutti insieme.”
Ritrovarsi in uno spazio piccolo, costretti a condividere h24, con un numero ristretto di persone è una sfida notevole per il nostro equilibrio.
Ma, come chiarisce lo stesso Buckey, è importante valorizzare queste relazioni e mantenerle più sane possibili. Descrivendo quest’ultima come la regola madre per una corretta sopravvivenza in tempi di isolamento forzato.
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