<<Eccola, eccola, eccola là, la Luna. C’era la Luna! La Luna! E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore>> Scriveva Luigi Pirandello nel suo racconto “Ciàula scopre la Luna”. Quest’astro è sempre stato uno delle colonne portanti della letteratura. Con la sua luce candida, la luna irradia la notte. Fa strada a chi si è perso nel buio rischiarando le vie. Tuttavia, la luna è pur sempre oggetto della scienza. E’ una delle mete più ambite da astronauti e altri esperti. Ecco perché a breve verrà lanciata la sonda Chang’e- 5.
Qual è lo scopo della sonda Chang’e- 5?
Il nome di questo mezzo spaziale è ispirato alla dea cinese della luna. Il motivo è che anche la sonda Chang’e- 5 vuole dominare quest’astro. Non dominarlo in senso categorico. La luna non possiede alcun tipo di gerarchia, né avrebbe senso apportargliene una. Al contrario, si tratta di compiere un incontro ravvicinato con la regina dei cieli. E non è tutto. Questo mezzo, proveniente dalla Cina, vuole accaparrarsi alcuni frammenti lunari al fine di studiarli. Lo scopo è quello di prelevare due chili di materiale, per poter compiere una ricerca senza eguali. Tuttavia, non si tratta di una missione unica nel suo genere. Nel 1976, l’Unione Sovietica inviò sulla Luna, “Luna 24”, anche detta “Lunnik 24”. Si tratta della terza missione lunare compiuta dall’Unione Sovietica. I primi tentativi di ricavare qualche pezzetto di luna da parte dell’URSS furono “Luna 16” e “Luna 20”.
Anche gli Stati Uniti D’America non sono da meno. Con il loro “Programma Apollo”, gli esperi americani riuscirono a raccogliere ben 382 chili di terreno e rocce lunari. Se ci trovassimo sulla Terra, parleremmo di saccheggio turistico. Tuttavia, la luna non può essere di certo considerata una destinazione per vacanzieri. O almeno, non per adesso. Avere a disposizione un po’ della sua essenza non fa che incrementare le nostre possibilità di conoscere un po’ meglio la vita. Poiché, sebbene noi stessi ne facciamo parte, non è così semplice comprenderla. I poeti scrivono che siamo fatti di polvere di stelle. Nonostante si tratti solo di puro romanticismo e non di una nozione scientifica, non possiamo però negare una cosa. Magari non siamo composti della stessa sostanza delle stelle, ma siamo comunque parte della natura. Sarà l’osservazione di quest’ultima a salvarci?