Negli ultimi giorni l’Iran mandava dei forti segnali a paesi come Usa, Russia e Cina riguardo una soluzione nucleare iraniana. Secondo le comunicazioni ricevute ci sarebbe un margine per una soluzione provisoria.
Entro quando è previsto un incontro sulla soluzione nucleare iraniana?
Nonostante i vari tentativi di sabotare l’accordo nucleare iraniano con un attacco all’impianto nucleare di Natanz o addirittura l’eliminazione fisica di scienziati, l’Iran va spedito verso un accordo temporaneo. Evidentemente, le azioni intraprese da terze parti, non hanno dato i risultati desiderati. Anche se prometteva una dura risposta agli attacchi subiti, l’Iran è sulla strada del ritorno al JCPOA del 2015 entro il 21 maggio. Il segnale che gli iraniani mandano è quello di un accordo provvisorio. Accordo che prevede il come ritornare ai termini del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) per alcuni mesi o più in un prossimo futuro. Teheran passa al 60% dell’arricchimento dell’uranio, una violazione nucleare senza precedenti. Nonostante ciò, l’accordo va avanti.
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Qual è la posizione degli Usa riguardo la soluzione nucleare iraniana?
Due i fattori importanti che spingevano gli Usa a cambiare la loro posizione su un possibile accordo nucleare iraniano. La non conferma delle sanzioni sul nucleare all’Iran da parte dell’ONU, dove gli Usa si sono trovati quasi soli. Nonché, l’arrivo di Biden con la sua amministrazione che subiva pressioni da entrambe le parti del Senato su come affrontare la crisi del nucleare iraniano. Gli Usa vogliono comunque usare la leva delle sanzioni per convincere l’Iran ad accettare, in linea di principio, un qualche tipo di ulteriori negoziati. Ciò per allungare e rafforzare il JCPOA fino al 2022 o 2023. Washington si aspetta dal prossimo presidente dell’Iran dopo il 18 giugno, che sia propenso all’accordo e non vuole finalizzarlo prima di quel momento.
I disaccordi tra Iran e AIEA
L’intenzione dell’Iran a un accordo anche se temporaneo per il 21 maggio ha un motivo ben preciso. Il 21 maggio scadrà il rinvio dei tre mesi dello scontro dell’Iran con gli ispettori nucleari dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA). Il parlamento della Repubblica Islamica chiedeva al suo governo di tagliare tutti i legami con l’AIEA il 21 febbraio. La proroga di tre mesi, che non a caso termina in tempo per le elezioni iraniane, era un modo per guadagnare spazio per i negoziati. Con un accordo provvisorio, il campo pragmatico in Iran spera di poter mantenere il controllo della presidenza, anche se Hassan Rouhani non può correre per un terzo mandato. Sono molte le cose che possono succedere del 21 maggio. Lo scongelamento dei beni in Corea del Sud e Iraq è il primo passo che porterebbero l’Iran ad accettare la soluzione statunitense sul nucleare.