Due sussulti del Sole, ovvero due imponenti espulsioni di particelle dalla parte più esterna della sua atmosfera (CME), sono stati filmati quasi per caso da “Solar Orbiter”, la sonda guardiano del Sole, lanciata nel febbraio 2020 dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con la NASA per studiare da vicino la nostra stella. Ancora in attesa di iniziare a novembre la sua missione scientifica vera e propria, Solar Orbiter ha ripreso le immagini mentre si trovava nel punto dell’orbita più vicino al Sole (perielio) lo scorso febbraio 2021.
Solar Orbiter (Esa): qualche curiosità in più?
La vicinanza alla stella ha dato l’occasione per verificare gli strumenti, soprattutto i sei di telerilevamento che in questa prima fase della missione vengono accesi solo per la calibrazione durante finestre temporali limitate. Durante il passaggio ravvicinato, però, Solar Orbiter (Esa) si è trovata nascosto dietro al Sole e questo ha rallentato l’invio dei dati a Terra, che sono tutt’ora in corso di analisi. Per una fortuita coincidenza, come sottolineano i tecnici dell’ESA, tre degli strumenti di telerilevamento hanno catturato due espulsioni di massa dalla corona: tra questi anche il coronografo Metis. Realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e con il Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), diverse università italiane e istituti di ricerca sparsi in tutto il mondo. Le stesse eruzioni sono state riprese anche dalla sonda Proba-2 dell’ESA, dal telescopio spaziale SOHO di ESA e NASA e dallo STEREO-A della NASA, che da diverse angolazioni possono dare una visione globale di questi eventi.
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