martedì, Aprile 15, 2025

Sistema missilistico iraniano inaugurato durante elezioni Usa

Il nuovo sistema missilistico iraniano inaugurato ieri coincideva con il conteggio delle schede elettorali nelle elezioni presidenziali statunitensi. I missili balistici in questione sono stati presentati in una cerimonia di inaugurazione da parte del corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica. Trattassi di un sistema completamente automatizzato e utilizzato per lanciare missili balistici a lungo raggio. Come ha sottolineato Hossein Salami, capo del corpo di guardia: “E’ il deterrente tramite il quale scoraggiamo qualsiasi nemico nell’attaccare l’Iran. E’ l’unico modo per garantire la pace nella regione”.

Perché il sistema missilistico iraniano preoccupa Usa e Israele?

Le nuove capacità di difesa mirano anche a dimostrare la volontà politica dell’Iran. Negli ultimi anni i missili balistici e le attrezzature militari aerospaziali prodotte hanno raggiunto livelli sempre più sofisticati. Senza dimenticare il raggio d’azione che di volta in volta si è ampliato. Sviluppo che non piace affatto agli Usa, che hanno ripetutamente chiesto a Teheran di bloccare il programma missilistico. Cosa ignorata dall’Iran che ha ribadito che il progetto non è in discussione e non lo sarà nemmeno nei prossimi anni. Due mesi fa la Nazione ha completato un’esercitazione militare su larga scala di tre giorni nelle sue acque meridionali. A livello geopolitico questa è anche una risposta diretta per i paesi arabi del Golfo che ultimamente hanno riconosciuto Israele divenendo partner strategici. Questo cambia gli equilibri strategici regionali poiché uniscono paesi arabi del Golfo e Israele nella lotta contro l’Iran.

L’Iran rivendica la leadership su radar e aereonautica militare

Dichiarazioni che appaiono anche come monito quelle rilasciate di Ali Hajizadeh, generale delle guardie rivoluzionarie islamiche. Secondo lui la Nazione asiatica è leader mondiale nelle tecnologie radar e per quanto riguarda industria aereonautica militare. Geopoliticamente parlando questo è un messaggio chiaro rivolto a Paesi come gli Usa e Israele (con i quali i rapporti sono notoriamente tesi). Ma a cosa si riferiva esattamente nello specifico il generale? Soprattutto, vuole evidenziare le maggiori capacità raggiunte da Teheran, che potrebbero consentire l’installazione di nuove stazioni radar nei prossimi anni. Secondo Hajizadeh, l’autonomia del sistema più sofisticato utilizzato è di 350 chilometri, ma può arrivare fino a mille chilometri a seconda dell’altitudine.

Iran come fornitore di tecnologia militare per i suoi alleati

Proprio per questo motivo l’Iran intende introdurre nuovi missili e droni per l’ulteriore sviluppo del settore industriale militare. I primi sistemi radar a lungo raggio sono stati installati nel 2014, nello specifico a Garmasar, nella parte orientale del Paese. Da quel momento hanno annunciato che l’utilizzo potrebbe essere utile per la cosiddetta “guerra elettronica”. Tra l’altro, la tecnologia iraniana potrebbe essere sfruttata in futuro vendendo a alleati come Yemen, Iraq e Siria. Cosa che può fare da subito dato che le sanzioni sulle armi sono scadute il 18 ottobre 2020. Dato che alla richiesta esplicita degli Usa a rinnovare le sanzioni c’è stato un NO da parte dell’ONU.


Bypassare sanzioni Usa unendosi e collaborando tra stati sanzionati


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