Dalla Siberia arrivano immagini piuttosto impressionanti di quelli che sono stati rinominati “incendi zombie“. Si tratta di quanto resta dei devastanti incendi che nella stagione calda hanno colpito la regione, e che nonostante il gelido inverno non hanno smesso di bruciare, neppure con il termometro a -50 gradi.
Queste immagini, pubblicate dal Siberian Times, mostrano nello specifico degli incendi ripresi il 23 gennaio nella zona del villagio di Saydy, in Jacutia, con il fumo che si fa strada tra la neve e il ghiaccio. Secondo quanto riferisce il giornale locale, quando l’incendio è stato filmato c’erano -50°C: l’autore del video ha confermato ai giornalisti che, nella zona colpita dagli incendi della scorsa estate, ci sono roghi ancora attivi.
La scorsa estate la Repubblica di Yakutia, la regione più grande e fredda della Russia, è stata colpita da alcuni dei peggiori incendi della storia, a seguito di un clima estremamente caldo e secco. Gli incendi stavano infuriando in tutto il suo territorio, con un’enorme coltre di fumo visibile dallo spazio nell’estremo nord, accanto all’Oceano Artico.
Alcuni si trovavano in aree troppo remote per essere raggiunti, ma molti si sono avvicinati pericolosamente ad aree popolate come la città artica di Chersky, una porta d’accesso al Pleistocene Park, una base scientifica sperimentale che mira a mostrare come il rilascio di carbonio può essere rallentato ripristinando la flora ai pascoli come era nell’era del mammut lanoso estinto.
“Per molti anni non abbiamo avuto incendi che raggiungessero questo estremo nord della nostra area”, ha detto lo scienziato Nikita Zimov, direttore del Pleistocene Park. “L’ultima volta è stato così brutto quarant’anni fa, negli anni ’80”. Questo inverno è il più freddo in Yakutia dal 2006, con temperature dell’aria che scendono fino a -59 ° C durante i giorni di punta e record di freddo che resistono per settimane fino a dicembre 2020 e gennaio 2021.