Come tanti altri, anche il settore metano è in difficoltà. Per questo motivo chiede risposte chiare al premier Draghi, e programma uno sciopero.
Cosa chiede il settore metano?
Sembra che le associazioni Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano non abbiano accolto con favore le misure in arrivo dal governo su energia e trasporti. Per poter contrastare l’aumento del prezzo del gas naturale, il settore metano ha richiesto un maggiore sostegno al Consiglio dei Ministri. Ma ha anche promesso uno sciopero, in caso nel prossimo provvedimento la loro voce fosse ignorata. Se confermato, tale sciopero dovrebbe svolgersi nei giorni 4, 5 e 6 maggio.
Taglio delle accise prorogato al 2 maggio
Le richieste
La riduzione dell’Iva dal 22 al 5%, e l’estensione del credito d’imposta per gli autotrasportatori anche al gas naturale per autotrazione: sono due delle richieste avanzate. “La filiera del metano per autotrazione conta in Italia circa 20.000 addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1,1 milioni di famiglie a basso-medio reddito, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale che hanno scelto il metano per la loro mobilità”. Così scrive Il Sole 24 Ore. Oltre a questo, occorre aggiungere che nel solo 2021 sono state immatricolate 31.420 nuove auto a metano in Italia. Sono soltanto 180 in meno rispetto all’anno precedente.
Un settore dimenticato
Così invece si esprime Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano. “È difficile comprendere le ragioni per le quali il nostro settore sia stato sistematicamente “dimenticato” nelle iniziative di sostegno che, invece, sono state adottate per gli altri carburanti. Abbiamo sempre sostenuto, ed i fatti recenti lo confermano, che la strategia energetica del nostro Paese (come in altri Stati) non potesse prescindere dall’uso del metano (sia in fase liquida che in fase gassosa). E che, oltretutto, questo rappresenta un ponte strategico verso la produzione e l’uso massiccio del biometano, una delle fonti rinnovabili (di cui l’Italia ha estremo bisogno). Questo sarebbe utile per assicurare una sostenibilità economica, tecnica, energetica e ambientale in linea con i requisiti dell’economia” ha affermato.
Guardare al futuro
“Si è parlato a lungo, in questi mesi, della necessità di decarbonizzazione del settore trasporti. Ma poca enfasi è stata data al fatto che i veicoli alimentati a biometano non solo sono dei veri ZEV, ma addirittura, a seconda della matrice di produzione del biometano, NEV (Negative Emission Vehicles). Questi rischiano di non avere futuro, se il settore metano per autotrazione dovesse scomparire per miopia energetica ed ambientale. O, peggio, per scelte anacronistiche o ideologiche” ha concluso.