Dall’18 marzo all’1 maggio nelle sale di Palazzo Ragazzoni, Flangini Biglia, a Sacile, si terrà la mostra Sergio Colussa, i ponti della pittura fra il fantastico e la geometria. Saranno esposte 30 opere del maestro friulano, suddivise in due sezioni.
Esprit de géométrie: la ricerca della razionalità nell’arte
Quali lavori presenta Sergio Colussa a Sacile?
La prima parte della mostra ripercorre il percorso creativo, dal Neo Barocco degli anni ’70 e ’80 con omaggi ai grandi Maestri della pittura, Arcimboldo, De Chirico, Carrà, Savinio. Tocca anche gli approdi di un Neo Simbolismo impregnato dalle magie e dai misteri delle culture del Nord Europa. Giunge poi alle improvvisazioni fantastiche che sempre cercano di coniugare il sogno e la geometria. L’altra sezione si concentra sugli ultimi due anni dell’artista, in cui fascinazioni veneziane e lagunari sembrano indicargli la strada per costruire i ponti che collegano i tanti mondi della cultura. Nei lavori cerca di coniugare il rigore della geometria alla creatività: è il filo rosso della ricerca di Sergio Colussa. Entrare nei segreti della realtà, per scoprirne le sue due anime. Quella fantastica e quella razionale.
L’artista e la sua formazione
Colussa nasce nel 1942 a Udine, dove vive e lavora tutt’oggi. Si avvicina al mondo artistico come pittore da ragazzo, negli anni Sessanta. Le prime importanti mostre, ma anche molte delle successive, sono allestite nella storica Galleria del Girasole. Le presentazioni sono dello scrittore Carlo Sgorlon. Il pittore friulano si è fatto apprezzare dal maestro Giuseppe Zigaina che lo considerava il vero enfant-prodige della sua generazione. Lo presenta anche a Pier Paolo Pasolini, di cui Zigaina fu uno dei massimi studiosi e a cui lo legava una grande amicizia. L’artista chiede a Sergio di affiancarlo nella sua ultima antologica, tenutasi a Villa Moretti a Tarcento nel 2013. L’esposizione presenta così i lavori a confronto.
Le geometrie cosmiche degli anni Novanta
Dal 1961 partecipa e vince molti premi regionali, in Italia e all’estero. Non organizza personali dagli anni Novanta perché ha intrapreso la direzione di una galleria d’arte. Tuttavia non rimane inattivo dal punto di vista evolutivo, approda a una ricerca in spazi di geometrie cosmiche che trovano un equilibrio poetico. Diviene determinante la forza colore che, diventando puro ritmo, accende bagliori mai spenti.