La Serbia rifiuta di collocare una base militare Russa sul suo territorio. Mentre, Belgrado decide di procedere verso l’ampliamento della sua cooperazione con la NATO. Dopo le dichiarazioni dell’ambasciatore russo Oleksandr Botsan-Kharchenko, secondo cui, la creazione di una base militare nella repubblica è nell’elenco degli “interessi” di Mosca.
Serbia rifiuta base militare russa: perchè?
Il presidente Aleksandar Vucic, afferma che “la Serbia non ha bisogno delle basi militari di nessuno. E manterrà la neutralità militare e le relazioni alleate”. Le dichiarazioni di Vučić arrivano tre giorni dopo che l’ambasciatore straordinario russo a Belgrado Alexander Botsan-Kharchenko aveva accennato alla possibilità di creare una base militare russa nella repubblica. Definendola una “questione di interessi” di Mosca. Rilevando, d’altronde, che l’istituzione di basi militari, rimane un “affare sovrano” delle autorità serbe. Sebbene Vučić abbia esplicitamente rifiutato la possibilità, sottolinea che il Paese “non si vergognerà dei suoi legami con la Russia”. Così come con la Cina, gli Stati Uniti e l’UE. In precedenza, il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha affermato che “la Serbia vorrebbe sedersi su tre sedie: l’UE, gli Stati Uniti, la Russia, ma non funzionerà più“. A Belgrado, queste parole sono risuonate come una richiesta di schierarsi con Mosca. Espressa dal Cremlino attraverso il suo alleato bielorusso.
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Belgrado amplierà cooperazione con la NATO
La Serbia, intanto, ha intensificato la cooperazione con l’Alleanza presso la base militare di Pivden. Alla periferia di Buyanovac. Lo ha confermato il capo dell’ufficio Usa per la cooperazione alla difesa, Alessandro Pedraza. Secondo lui, Washington e Belgrado presso la base di Yug, svilupperanno il principale centro di addestramento dell’esercito serbo. In conformità degli standard della NATO. Nonché l’addestramento delle unità serbe per le operazioni di mantenimento della pace. La Serbia è sotto la stretta attenzione dell’Occidente in relazione alla formazione di un nuovo governo e alla decisione di aderire alle sanzioni contro la Russia. Allo stesso tempo, Vucic non vuole rovinare le relazioni con Mosca. Dal momento che fornisce alla Serbia il gas più economico d’Europa e la sostiene in Kosovo. Tuttavia, secondo l’ex ambasciatore serbo a Minsk, Srecko Djukic, la leadership russa è scontenta che Belgrado si definisca amica della Russia, ma allo stesso tempo mantenga buone relazioni con l’Occidente. Un tale segnale “significa che Belgrado deve andare con Mosca e Minsk fino alla fine o passare dall’altra parte“. Djukic crede che Belgrado non potrà più aderire alla “politica dello struzzo” e nascondere la testa sotto la sabbia.