lunedì, Aprile 14, 2025

Sei affetto da workaholism?

Non riuscite a staccare mai la mente da tutte le incombenze lavorative e siete sempre dediti al lavoro e ci pensate in maniera incontrollata anche mentre siete in compagnia di amici o mentre siete a tavola? Forse state manifestando la forma di dipendenza e compulsione verso il lavoro, denominata ‘workaholism’. Andiamo ad approfondirne caratteristiche ed effetti anche attraverso un recentissimo studio, e il trattamento psicoterapeutico.

Cos’è il workaholism?

Il workaholism è una forma di dipendenza e compulsione verso il lavoro. Chi ne è affetto non riesce a staccare mai la mente da tutte le incombenze lavorative. Come pure è sempre dedito al lavoro, ma il pensiero verso di esso è incontrollato. Dunque, scadenze, progetti lavorativi e obiettivi da raggiungere sono sempre al centro dell’attenzione.

Il termine ‘workaholism’ nasce nel 1971 dall’unione dei termini ‘work’ e ‘alcoholism’ per descrivere la dipendenza dall’attività lavorativa. Ed è stato poi definito come ‘la tendenza a lavorare eccessivamente in modo compulsivo.

Si tratta di una forma disfunzionale di dedizione al lavoro. Ha conseguenze negative sui vari aspetti della vita personale e relazionale. Infatti, peggiora l’umore e la salute e impatta negativamente sul benessere individuale.

Come si manifesta?

Il workaholic, cioè chi è affetto da workaholism, presenta una compulsione al lavoro che è incontrollabile. Ciò porta a mettere tutte le energie nel lavoro. Funziona come una dipendenza, per cui è considerata come tale. Anche perché il lavoro di cui ci si fa carico è talmente eccessivo da essere prolungato oltre l’orario previsto. Come pure a casa e quando si è in vacanza.

Caratteristiche del workaholism

Siamo in presenza di workaholism quando si possono osservare contemporaneamente:

  • comportamenti lavorativi tendenti all’eccesso;
  • compulsione che porta l’individuo verso tali eccessi.

Si presenta come una dipendenza comportamentale che presenta aspetti specifici delle dipendenze. Tra essi, annoveriamo:

  • trasformazione dell’umore, per cui il lavoro influenza l’umore, che può variare dall’eccitazione alla tristezza e alla tranquillità;
  • tolleranza del tempo trascorso a lavorare, cioè il lavoratore si sente costretto ad aumentare progressivamente e gradualmente la quantità di tempo passato a svolgere attività lavorative;
  • conflitti, infatti sono evidenti difficoltà nelle relazioni interpersonali, con i colleghi, familiari e gli amici;
  • ricaduta, perché dopo periodi in cui il lavoratore è riuscito a gestire la propria dipendenza dalle attività lavorative, ricade in comportamenti eccessivi.

Chi sviluppa la dipendenza dal lavoro?

La dipendenza dal lavoro si sviluppa in base a precise predisposizioni.

Ad esempio, possono svilupparsi per evitare sentimenti negativi, o per regolarne l’intensità. Come pure perché si è diretti al raggiungimento di obiettivi lavorativi che si presentano con alti livelli di ambizione.

Chi è vissuto in famiglie disfunzionali, ha una maggiore predisposizione a cercare impieghi che possono essere fonte di stressanti. Come pure chi è influenzato da posizioni, figure familiari e lavorative.

Effetti del workaholism

La dipendenza dal lavoro peggiora l’umore, la salute psicofisica e il benessere. Può provocare, tra l’altro:

  • difficoltà nella comunicazione;
  • burnout;
  • stress lavorativo;
  • conflitto tra lavoro e vita privata, con scarsa partecipazione alle attività familiari;
  • diminuzione del coinvolgimento emotivo nelle relazioni.

Uno studio

E’ di quest’anno uno studio sull’impatto principale e interattivo del dipendente dal lavoro sul bisogno di trarre piacere dal lavoro. Condotto da Menghini Luca, dottore presso l’Università di Trento  Spagnoli Paola, professoressa all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e Balducci Cristian, professore al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna, su 139 lavoratori di back-office a tempo pieno.

Il protocollo a cui il campione ha partecipato è durato tre giorni e ha valutato la piacevolezza-spiacevolezza del lavoro. Come pure sia le interazioni a livello trasversale tra il dipendente dal lavoro e l’accumulo di giornate lavorative sia il carico di ‘lavoro momentaneo’. Emerge che i dipendenti dal lavoro non traggono maggior piacere durante l’attività lavorativa, bensì hanno un tono emozionale negativo per tutta la giornata. Infatti, il tono dell’umore di chi soffre della dipendenza dal lavoro è mediamente peggiore rispetto alle altre persone, anche quando stanno facendo ciò che più desiderano, cioè lavorare.

Risultati dello studio

Ciò può portare ad un appiattimento emotivo e a elevati livelli di stress a livello quotidiano. E quindi ecco spiegato il maggiore rischio di sviluppare burnout. Come pure problematiche cardiovascolari.

Conclusioni dello studio

I ricercatori ci tengono a sottolineare come l’umore negativo del dipendente dal lavoro può andare ad influenzare anche i collaboratori, che potrebbero sviluppare lo stesso comportamento, ‘un pericolo che le organizzazioni dovrebbero tenere in seria considerazione, intervenendo per disincentivare i comportamenti che portano al workaholism’.

Trattamento psicoterapeutico della dipendenza dal lavoro

Il trattamento psicoterapeutico prevede un percorso che parte dalla valutazione psicologica e psichiatrica. Queste servono per pianificare un eventuale trattamento psicofarmacologico che eventualmente deve supportare la psicoterapia.

Quest’ultima pone attenzione al dipendente dal lavoro per aiutarlo a lavorare su:

  • empatia;
  • apertura relazionale;
  • sviluppare la capacità di identificare, riconoscere ed esprimere le emozioni;
  • regolare gli affetti.

Anche sedute di terapia di coppia possono essere utili per compattare l’aspettare della comunicazione e costruire la fiducia tra i membri della coppia.

Utili anche i gruppi di autoaiuto, per confrontarsi su aspetti comuni e sperimentare il senso di appartenenza e l’importanza di vivere delle relazioni interpersonali.

Conclusioni

Il lavoro eccessivo nuoce alla mente e al fisico. Così sappiamo che gli effetti negativi della dipendenza dal lavoro non coinvolgono solo le emozioni, ma anche il benessere fisico e mentale.

E’ necessario, tra l’altro, acquisire consapevolezza dei motivi che hanno portato alla dipendenza. Come pure essere consapevoli del processo di dipendenza, favorire la capacità a gestire gli eventi e le problematiche quotidiane. Ancora apprendere le strategie di evitamento delle ricadute.

https://www.periodicodaily.com/lavoro-e-depressione/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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