Trenta anni fa, nella notte tra il 3 e il 4 giugno del 1989, in piazza Tienanmen a Pechino, l’esercito cinese uccideva centinaia di manifestanti che da mesi protestavano per chiedere al governo di intraprendere la strada delle riforme e della democrazia. La tragica conclusione di questa serie di proteste è ricordata in tutto il mondo come la strage di piazza Tienanmen.L’inizio, della contestazione al regime comunista cinese, ha inizio ad Aprile con la marcia per le strade di Pechino di centinaia di migliaia di studenti e lavoratori che chiedevano più libertà (politiche, sociali ed economiche) e meno corruzione, che è una delle prerogative di tutti i governi totalitari, perché serve a mantenere il potere. Il 13 maggio 1989 gli stessi studenti cominciavano uno sciopero della fame.
2019 a Hong Kong dove da settimane i manifestanti, maschere in viso, sfidano Pechino, contestando la legge sull’estradizione, poi ritirata. Questa contestazione si è trasformata in qualcosa di diverso e che preoccupa Pechino, che è stata messa sotto i riflettori dell’opinione pubblica internazionale.
A Novembre del 2019 vi è stato uno dei momenti più drammatici nell’escalation di violenze a Hong Kong, da parte della polizia che ha assediato il Politecnico occupato dai manifestanti. Fonti non governative parlano di almeno 38 feriti nelle ultime 36 ore e di centinaia di arresti. Sui ponti che collegano il campus alla città si è assistito a scene di guerriglia.
Oggi, di fatto non si parla più della repressione del governo cinese sui cittadini di Hong Kong, della mancanza di libertà e di democrazia in Cina, ma piuttosto dell’efficienza cinese che costruisce in dieci gironi ospedali per la “cura” dell’infezione del corona virus. La Cina è un regine comunista totalitario quindi un eventuale crisi economica e la diminuzione della crescita saranno facilmente assorbite, mentre per i Paesi democratici, già in crisi come il nostro, l’infezione da coronavirus potrebbe rilevarsi mortale sia per l’economia che per la democrazia.
Ho letto con molta attenzione la circolare del Ministero della Salute, dal 1977, anno che ho incominciato a fare il Medico, è la prima volta che per un nuovo virus influenzale, è questo il coronavirus, siano prese queste gravissime iniziative, che in altri Paesi dell’EU non sono state prese. Se fossi un mal pensante mi porrei una domanda che ad oggi, comunque sarebbe senza risposta: perché l’Italia si sta comportando come la Cina, c’è qualcosa che non sappiamo?
Ieri sera, il Governo Conte, con l’assenso dell’opposizione tutta, ha bloccato una parte del motore produttivo o quel che ne rimaneva del Paese Italia. Se l’Italia non produce più chi pagherà il welfare? Il rischio è quello di far ritornare l’Italia al periodo postbellico.
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