domenica, Aprile 13, 2025

Scuola senza zaino

La maggior parte degli alunni ha deposto libri, quaderni e zaino perché la scuola è terminata, e si parla di nuovi modelli e progetti da iniziare a settembre, tra cui la Scuola senza zaino. Chiamato SZ, questo progetto consiste in un nuovo modello pedagogico-didattico che rientra tra i modelli pedagogici alternativi da adottare, a livello relazionale tra i protagonisti della scuola e rispetto agli elementi che intervengono durante l’apprendimento scolastico. Vediamo si cosa tratta.

Gli alunni della scuola senza zaino

La maggior parte degli alunni ha deposto libri, quaderni e zaino perché la scuola è terminata, e si parla di nuovi modelli e progetti iniziare a settembre, tra cui la ‘Scuola senza zaino’. Chiamato ‘SZ’, questo progetto consiste in un nuovo modello pedagogico-didattico. Il progetto è attivo in diverse scuole primarie e scuole dell’infanzia. Si stanno realizzando alcune sperimentazioni per estenderlo alla scuola secondaria.

Gli alunni della scuola senza zaino hanno a scuola tutto ciò che serve per l’attività didattica. Non è necessario portarlo a casa. Anziché lo zaino, è previsto l’utilizzo di una cartellina leggera per i compiti a casa. Le aule e i vari spazi cambiano volto. Dall’arredamento con mobili funzionali fino a diversi strumenti didattici tattili e digitali.

Come nasce

Il progetto Scuola senza zaino nasce ad opera del Dirigente Scolastico Marco Orsi, a Lucca, nel 2002. Si basa essenzialmente sulla considerazione della scuola come una comunità. Qui, si promuove la responsabilità degli studenti e l’acquisizione delle competenze.

Dall’apprendimento classico alla scuola dell’innovazione

Orsi spodesta lo zaino, che viene sostituito da una cartella uguale per tutti. E’ consegnata ad ogni studente all’inizio del nuovo scolastico, con una piccola cerimonia che stimola il senso di comunità.

Certamente ciò alleggerisce gli studenti del peso di uno zaino stracolmo di libri e quaderni, faticoso da portare a scuola ogni giorno. Come pure è metafora di una scuola in qualche modo ‘pesante’ e ‘logora’, non al passo coi tempi. Che ha un curricolo frammentato. Dunque, si vuole alleggerire l’esperienza scolastica. Come? Attraverso tre modalità:

  • il cosiddetto ‘approccio globale del curricolo’. Questo permette di guardare allo studente della sua totalità. Infatti, tiene conto di tutti gli aspetti di cui si compone una persona mentre è in atto il processo di apprendimento. Cioè, quello cognitivo e corporeo. Come pure quello affettivo, emotivo e relazionale;
  • valorizzando l’apprendimento collaborativo e quindi la relazione tra gli studenti;
  • i docenti diventano guide con il ruolo di facilitatore e organizzatore.

Lo zaino come metafora del cambiamento

Secondo il Dirigente Marco Orsi, l’utilizzo dello zaino ‘mette in rilievo un’immagine di ambiente inospitale… Siamo di fronte ad un’organizzazione che struttura un ambiente formativo in modo tale che per essere vissuto necessita che i suoi membri (gli alunni) si impegnino in un trasporto quotidiano di cose che servono ad attrezzare un luogo altrimenti spoglio, senza dotazioni…’.

Finalità della Scuola senza zaino

Questo progetto si fonda sugli aspetti culturali e tecnologici di persone che instaurano relazioni, tanto da diventare comunità. Questa si caratterizza per l’intersoggettività e per il lavoro collaborativo, volti all’apprendimento. Non si vogliono stimolare gli studenti ad apprendere solo abilità e competenze. Ma anche motivazioni intellettuali, equilibrio emotivo ed accettazione di sé. Come pure capacità relazionali e responsabilità.


I valori della Scuola senza zaino

La Scuola senza zaino identifica tre fondamentali valori:

  • ospitalità, che si riferisce all’organizzazione degli spazi affinché siano accoglienti e gradevoli. Come pure ricchi di materiali. Si vuole realizzare vivibilità e comfort. Come pure benessere e attenzione all’ecologia;
  • responsabilità, secondo cui lo studente può crescere in maniera equilibrata ed autonoma, secondo le proprie risorse. Pertanto, ci si può avvalere di una segnaletica per rispettare il silenzio, ed utilizzare schedari auto-correttivi per esercitarsi;
  • comunità, per cui l’aula e la scuola consentono la collaborazione e la condivisione tra docenti e studenti. Vediamo più nello specifico come si concretizzano questi valori.

Caratteristiche

Le caratteristiche del progetto Scuola senza zaino riguardano principalmente l’assunto di base di voler riorganizzare la classe. Infatti, si ritiene che l’ambiente formativo definisce il modello pedagogico-educativo, secondo il quale si stabiliscono le relazioni tra gli studenti, e tra gli studenti e i docenti.

Si tratta di porre attenzione al contesto educativo che è inteso come sistema di interazione tra le persone e gli spazi. Inoltre, gli studenti non hanno i voti, ma vengono valutati i punti di forza e di debolezza di ciascuno.

Interazione tra persone

Circa l’interazione tra le persone, è fondamentale l’ ‘area agorà’, dove gli studenti e i docenti si incontrano per discutere e confrontarsi, come in una piazza dell’antica Grecia.

Gli spazi

Lo spazio a scuola è un luogo di ospitalità e di benessere. Lì gli studenti possono trovare tutto il necessario per le varie attività. In tal modo, si punta alla loro interattività e autonomia.

La classe, fisicamente, non è organizzata in modo tradizionale, con la cattedra di fronte ai banchi. Bensì, si divide in:

  • area tavoli;
  • area laboratori;
  • area individuale.

Dai voti alle valutazioni

La scuola senza zaino non prevede voti. Gli studenti ricevono una valutazione che descrive i propri punti di forza e di debolezza. Ciò ha lo scopo di motivarsi a migliorare. La pagella contiene i voti. Ma ci si dedica maggiormente all’ascolto delle problematiche affinché l’esperienza del voto non porti a demotivare gli studenti. Mentre i docenti sono ‘allenatori’ che devono supportare gli studenti.

Conclusioni

L’impatto della Scuola senza zaino è di avere classi accoglienti con spirito di comunità. Le regole sono discusse e poi applicate. Se non risultano adeguate, se ne discutono di nuove. Gli studenti apprendono l’autonomia e il lavoro individuale. Viene promossa la responsabilità in uno spazio che è una riserva di opportunità. Si manifesta la cura dello spazio e dei materiali.

Quindi, la scuola risulta un sistema di relazioni. L’ambiente e le risorse umane sono ricchezze che interagiscono, assumendo valore culturale. Così, è possibile un processo di realizzazione personale e sociale.

https://www.periodicodaily.com/il-ritorno-a-scuola-schiena-a-rischio-i-consigli-degli-esperti-lama/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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