giovedì, Aprile 17, 2025

Sassari: riapre il Museo Nazionale Sanna

Sassari può fregiarsi di possedere uno dei principali musei etnografici della Sardegna. Il prossimo 21 maggio, infatti, verrà riaperto il Padiglione Clemente del Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” con l’esposizione “Sulle tracce di Clemente”.

Come è nata l’idea della mostra al Padiglione Clemente di Sassari?

Il Museo è stato chiuso dal 2018 per interventi di riqualificazione sia della struttura che della collezione museale. La sua riapertura è l’occasione per valorizzare il ricco patrimonio etnografico regionale il cui nucleo principale è rappresentato dalla donazione del cav. Gavino Clemente, abile ebanista e raffinato collezionista.

La collezione etnografica del Museo Sanna non è solo la più antica della Sardegna – precisa Elisabetta Grassi, direttrice del Museo – ma è anche una delle più antiche dell’isola per quantità e varietà di reperti”.

Il Museo di Sassari, inoltre, conserva testimonianze di arte moderna e contemporanea così da creare un dialogo continuo tra storia passata e storia presente.

Cosa si vedrà nell’esposizione a Sassari “Sulle tracce di Clemente”?

L’allestimento espositivo è affidato al noto stilista e creativo Antonio Marras che, insieme a Patrizia Marras, ha voluto ideare un percorso capace di sorprendere e di stupire i visitatori.

Partendo dagli oggetti sconosciuti e dalle imperfezioni, Marras ha dato nuova vita ad un ricco patrimonio archeologico ed etnografico. Qui curiosità e stupore nascono da accostamenti inaspettati.

Influssi mediterranei, arabi, bizantini, fenici, punici, spagnoli, ecc… – spiega Antonio Marras – ci fanno essere quello che siamo, nella lingua, nei pensieri e nel vestire. Il costume sardo affascina per la straordinaria varietà, per gli elementi strutturali, decorativi, cromatici e per il suo significato di identificazione etnica”. Ed è proprio in questo periodo di omologazione che è fondamentale difendere e preservare le proprie origine e le peculiarità delle diverse etnie. La differenza, infatti, deve essere vissuta come un valore che deve essere custodito.

L’identità non è un dato statico – sottolinea Marras – ma è qualcosa di dinamico, di dialettico. E’ una costruzione fatta di realtà distinte che, fra opposizioni e separazioni, si modellano e si rafforzano”.

Il percorso sonoro della mostra “Sulle tracce di Clemente” è affidato ad un altro sardo d’eccezione: Paolo Fresu. Il celebre musicista e virtuoso trombettista ha composto un accompagnamento musicale sulle tracce di un viaggio visionario per scoprire le origini dell’identità sarda.

Informazioni

“Sulle tracce di Clemente”, dal 21 maggio 2021 al 21 maggio 2022, Padiglione Clemente, Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna”, via Roma, Sassari – www.musei.sardegna.beniculturali.it

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