martedì, Aprile 15, 2025

Sapersi meravigliare

Sapersi meravigliare vuol dire trovare momenti quotidiani di stupore che aiutano a contrastare lo stress e i ritmi incalzanti di tutti i giorni. Andiamo a scoprire in cosa consiste.

La meraviglia e lo stupore

Sapersi meravigliare vuol dire trovare momenti quotidiani di stupore che aiutano a contrastare lo stress e i ritmi incalzanti di tutti i giorni.

La meraviglia ci appartiene a livello emotivo. Si modifica nel tempo con il variare dello sviluppo cognitivo e del contesto ecologico. Come pure rispetto alle reazioni verso l’ambiente circostante.

Fermarsi e cercare momenti di stupore ogni giorno aiuta a sviluppare benessere psicologico. Va ricercato nelle piccole cose. Ad esempio, nelle passeggiate all’aria aperta, nelle parole delle canzoni e nelle conversazioni con i propri cari.

Le condizioni della meraviglia

La meraviglia, quindi sapersi meravigliare, deriva da varie situazioni. Esse sono rappresentate da ciò che è inaspettato. Come pure da ciò che è nuovo e insolito.

Fa eco ai propri vissuti emotivi. Dunque al proprio mondo interiore. E anche agli stimoli esterni che derivano dall’ambiente circostante.

Le emozioni della meraviglia

La meraviglia è considerata la cura contro lo stress e le tensioni che si accumulano nel quotidiano. Presi da ritmi frenetici e sempre di corsa, non ci fermiamo mai. O se lo facciamo, guardiamo fugacemente ciò che ci circonda. Ma si può tendere a non osservarlo con attenzione e a non scrutarlo.

In questo modo ci priviamo dell’emozione del sapersi meravigliare. Dunque, escludiamo da noi stessi l’aspetto della scoperta e dell’esplorazione.

Come funzionano le emozioni della meraviglia

Nel tempo le emozioni si trasformano. Infatti, crescendo si mettono in atto reazioni differenti e sempre più complesse rispetto all’ambiente che ci circonda. Così sapersi meravigliare dipende dalla capacità di riconoscere le emozioni che si provano. Come pure dalla capacità di saper gestire la meraviglia.

La meraviglia situazionale e relazionale

La meraviglia può essere situazionale e relazionale.

La meraviglia situazionale

Sapersi meravigliare a seguito di una situazione nuova permette di accedere ad una porta dove si trova un nuovo spazio da cui si resta meravigliati. Da qui, l’individuo può apprendere ciò che è attorno.

La situazione inaspettata che porta a meravigliarsi è foriera di un vissuto emotivo di gioia, di tristezza o paura, a seconda di ciò con cui si entra in contatto.

La meraviglia relazionale

La componente della meraviglia relazionale consiste nel vedere un’altra persona provare un’emozione. Ad esempio, quando si riceve un regalo. Oppure quando si incontra un’altra persona o se si è a contatto con la natura.

Conclusioni

Crescendo si tende a perdere la capacità di sapersi meravigliare. Come pure i problemi e i pensieri di ogni giorno e i ritmi frenetici a cui ci sottoponiamo, il ‘tutto e subito’ che rincorriamo spasmodicamente, fanno allontanare dal senso di meraviglia e stupore.

Sapersi meravigliare va ricercato nei gesti semplici di tutti i giorni. Infatti, riduce lo stress e agisce positivamente sul buonumore e sul benessere, a prescindere da ciò che dà origine al senso della meraviglia.

Il segreto consiste nel lasciarsi andare a ciò che è nuovo o inatteso. E ancora concentrarsi sui ciò che si ha. Cioè coltivare la gratitudine.

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Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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