Ròba Piemontèisa è il libro che nasce dai rapporti che gli emigrati intrattengono con la regione d’origine. Ronal Leandro Comba, l’autore, ha presentato il volume in una videoconferenza con lo stato sud americano.
Orgogliosi dialetti d’Italia: stop alla dialettofobia
Ròba Piemontèisa parla dell’emigrazione piemontese?
Il professor Comba nella sua opera porta l’attenzione sulla diffusione del dialetto regionale nel mondo. Spostandosi in altre zone per trovare lavoro e fare fortuna, i Piemontesi hanno esportato cultura e tradizioni. In molti paesi infatti si tramandano ancora oggi, nel parlato e nel modo di vivere, le consuetudini italiane. Il presidente del Crp, Stefano Allasia ha commentato così il libro. “Il volume testimonia l’importanza della lingua piemontese nel mantenere e rafforzare il legame con gli emigrati nel mondo”. Quindi, più che della storia dei trasferimenti all’estero, il testo descrive la presenza di cuneesi, vercellesi e alessandrini in stati stranieri.
La comunità piemontese in Argentina
Tra fine Ottocento e inizio Novecento molti contadini emigrarono in Sud America. Nella provincia di Córdoba, tra San Francisco e Santa Fe, si concentra la più vasta comunità di piemontesi. Il Governo argentino incentivava l’ingresso di braccianti e un gruppo di persone provenienti dalla regione si riunisce nella Pampa Gringa. Le agevolazioni statali per la creazione di colonie per la gestione dei latifondi permettono ai fattori stranieri di crescere. I lavoratori si esprimevano soltanto nel vernacolo regionale che diventa espressione dekk0identità culturale condivisa. Nel 21° secolo i discendenti delle famiglie parlano lo spagnolo, ma ricordano pure l’idioma del paese natale. Associazioni culturali e ricreative argentine (Famije Piemontèise, Familias Piamontesas) mantengono vive le tradizioni degli antenati. Per realizzare convegni, corsi, feste intrattengono infatti rapporti con l’Italia.
Il libro
Il volume offre un approfondimento delle tradizioni culturali della comunità piemontese d’Argentina. Contiene una grammatica e un vocabolario piemontese-spagnolo castigliano oltre a raccogliere aneddoti e motti. “Ròba piemontèisa vuole aiutare i discendenti di piemontesi che vogliono riprendere la lingua parlata a casa da bambini. Può essere utile anche per impararla e onorare la memoria degli antenati”. Ha spiegato il professor Comba. Alla presentazione ha partecipato in collegamento Martin Brook, console generale della Seconda circoscrizione. Ha poi parlato l’ex senatrice, Mirella Giai che si è impegnata per il riconoscimento del dialetto regionale.